Martedì a Montecitorio avrà luogo la presentazione del libro di Roberto Speranza, ministro della Salute ai tempi grami del Covid, Perché guariremo (edito da Solferino, casa editrice del Corriere della sera, altro curioso cortocircuito fra politica e informazione). Il libro è lo stesso uscito tre anni fa, ma ritirato precipitosamente in piena pandemia (le rare copie sopravvissute sono vendute su eBay, toccando anche i 3mila euro). Sono stati aggiunti un paio di capitoli e tagliato qualcosa, ma non la pagina sull'emergenza sanitaria come una grande occasione «per ricostruire l'egemonia culturale della sinistra». Ma queste sono solo spigolature.
La cosa importante è che l'autore ne discute con Giuseppe Conte e Elly Schlein: modera Lucia Annunziata. Massimo Giannini li accoglierà, genuflesso, all'entrata (dài, scherziamo). Ma soprattutto l'evento così recita l'invito «è chiuso al pubblico», poi modificato in «a numero chiuso». Ed evitiamo la battuta «Campo largo, porte strette». Insomma, una presentazione della miglior sinistra amichettista.
Non resta da chiedersi il perché della scelta. Nostalgia del lockdown? Paura di affollamenti? Speranza di un bestseller di Speranza? Timore di contestazioni?
Forse semplicemente Speranza, Conte, Schlein e Annunziata approfitteranno della presentazione per decidere, tra compañeros, a porte chiuse, le candidature alle elezioni europee. Come sempre. Il vero virus della democrazia.
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