Chiara Campo
La peste e la carestia del 1628, che fanno dire a Renzo, ne I promessi sposi di Alessandro Manzoni, «comè conciato Milano! Le cose che bisogna vedere!...Ma se tu vedessi il lazzaretto! Cè da perdersi nelle miserie». O la città catapultata quasi 400 anni dopo, quella solo frutto dellimmaginazione, e tale si speri che resti visto che è «capitale» della criminalità, in Milano 2019: linea di confine, di Roberto Perego (1999). Qui, la differenza è un buon motivo per uccidere, piazza Duomo è diventata il centro di ogni attività illecita, gli Hez sono barricati nel quartiere Jenner. Dalla storia alla fantascienza. Ma anche la nebbia in periferia, la stazione Centrale col suo ritmo frenetico, Brera e la Galleria, la metropolitana affollata, le ultime luci del giorno lungo i Navigli, prima che cali una notte carica di misteri. Sono tanti gli scorci e le atmosfere che hanno ispirato nei secoli amori, intrighi, gialli ambientati in una città amata e odiata dagli scrittori, ma comunque scenario ideale di tanti romanzi.
Carlo Emilio Gadda, ne LAdalgisa (1944), descrive la Milano dinizio secolo, con dei «ritratti» perfidi ma tutto sommato pure affettuosi della borghesia. É il 1917, invece, quando Frederic Henry, il volontario dellesercito italiano protagonista di Addio alle armi (1929), di Ernest Hemingway, si innamora di uninfermiera inglese. Una volta ferito e ricoverato allospedale militare americano appena aperto nel capoluogo lombardo, la donna lo raggiunge a Milano per curarlo e insieme trascorrono una splendida estate, passeggiando tra il Duomo e la Galleria Vittorio Emanuele, cenando nei ristoranti più eleganti della città e andando alle corse dei cavalli.
Ambientato tra gli operai della periferia è invece Il Sempione strizza l'occhio al Fréjus (1947) di Elio Vittorini, dedicato alla resistenza a Milano, mentre protagonisti di Per le vie, di Giovanni Verga, sono i ceti poveri ed emarginati della città. «Prima i denari si spendevano allegramente all'osteria, dal liquorista lì vicino; e che belle scampagnate cogli amici, a Loreto e alla Cagnola; senza moglie, né figli, né pensieri», racconta. Oppure, scrive, «in piazza della Scala.. L'è un divertimento a stare in crocchio a quell'ora, al fresco, e di tanto in tanto vi pigliano anche per qualche corsa. Il posto è buono, c'è lì vicino la Galleria, due teatri, sette caffè, e se fanno una dimostrazione a Milano, non può mancare di passare di là, colla banda in testa».
Le strade si tingono di giallo invece nel Maledetto ferragosto (1980) di Renato Olivieri, ambientato nella celebre Milano «da bere», cinica e sofisticata. Intrighi e misteri sono il filo conduttore anche di Traditori di tutti di Giorgio Scerbanenco, che si apre con la morte di un'anziana coppia annegata nel Naviglio, dentro la propria macchina, mentre ne I milanesi ammazzano al sabato (1969), dello stesso giallista, la ricerca di una ragazza scomparsa avviene in «una sterminata Milano dove ogni giorno qualcuno scompare», come se niente fosse.
Gira intorno a un gruppo di vagabondi e ad un giovane notaio Il secondo giorno di primavera. Milano 1584, romanzo storico e insieme dazione di Nino Majellaro (pubblicato nel 1984) che ha inizio nel 1584, anno della morte di San Carlo Borromeo. Ambientato nella Milano dei giorni nostri - e dal libro è tratto il recente film - Volevo solo dormirle addosso (1998) di Massimo Lolli, dove il protagonista Marco Pressi è un giovane manager che ha il compito di licenziare i dipendenti «superflui».
Passato, presente e futuro. Il tentativo di descrivere una città in continuo mutamento prende forma in Milano non è Milano di Aldo Nove, «una guida dautore alla metropoli più metropoli dItalia», come sottolinea la quarta di copertina.
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