«Multiservizi, mobbing sui lavoratori»

Sarebbero almeno 30 le vittime delle presunte violazioni al contratto nazionale

Giacomo Legame

Alla Multiservizi, azienda partecipata dal Campidoglio e dall’Ama che si occupa di manutenzioni e servizi di pulizia, non è bastato l’impegno umanitario per il Mozambico al fianco del sindaco Veltroni per evitare la pesante accusa di «mobbing» avanzata da Fabio Sabbatani Schiuma (An). Il vicepresidente del consiglio comunale non usa condizionali: «Da quando la società “Multiservizi” è subentrata nell’appalto delle pulizie delle sedi Telecom-Italia di Roma - afferma -, sta esercitando il mobbing su almeno 30 lavoratori senza alcuna motivazione tecnico-produttiva. È necessario sapere se il Campidoglio è a conoscenza di tale comportamento scorretto della sua società compartecipata, che da quasi un anno sta perseguitando molti lavoratori con forti pressioni psicologiche, per ottenere trasferimenti e cambi d’orario».
Sulla vicenda, Schiuma ha presentato un’interrogazione urgente a risposta scritta all’assessore capitolino al Lavoro Paolo Carrazza. Anche perché - spiega - «queste azioni sono state definite illegittime e impugnate presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Roma dal sindacato Fesica Confsal, solo per citare un caso». L’organizzazione sindacale, stando all’interrogazione di Schiuma, non sarebbe mai stata ricevuta dalla società «malgrado lo abbia richiesto». «In caso di mancato accordo - incalza l’esponente di An - tali controversie saranno discusse al Tribunale Civile di Roma con relative conseguenze economiche per il Comune. Così facendo, tra l’altro, il Campidoglio sta disattendendo tutti gli impegni formalmente sottoscritti in tema di occupazione».
La maggiore «assurdità», secondo il vicepresidente dell’Aula Giulio Cesare, sta nel fatto che «una società compartecipata dal Comune agisca in contrasto col contratto collettivo nazionale di lavoro, costringendo i lavoratori, molti dei quali part-time, a cambiare i loro incarichi e gli orari per poi sostituirli con altro personale».

Si tratterebbe dunque di «rappresaglie intollerabili», e «per questo - conclude Schiuma - chiedo all’assessore al Lavoro di verificare l’accaduto e di prendere i dovuti provvedimenti del caso, primo tra tutti il ritiro dei trasferimenti illegittimi intimati ai lavoratori».

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