I punti chiave
L’incontro tra Re Carlo e il principe Harry, avvenuto lo scorso 6 febbraio a Clarence House, sarebbe stato un fallimento su tutta la linea. Troppo breve per sperare, se non in una riconciliazione, almeno in una tregua. In più sembra che il principe non sia stato invitato dal sovrano il quale, dicono i tabloid, avrebbe preferito non ritrovarselo davanti in un momento così difficile. Infine Harry è stato travolto dalle critiche, poiché molti, compreso William, ritengono che la sua visita sia stata solo una trovata per risollevare la sua popolarità, non certo il gesto sincero di un figlio nei confronti del padre.
“Carlo è scontento”
“Il Re ha posticipato il volo verso Sandringham per incontrare il principe Harry”, ha scritto il Mirror, raccontando il colloquio dello scorso 6 febbraio tra il principe Harry e Sua Maestà. Il gesto di premura di Carlo aveva fatto pensare che l’incontro potesse essere un primo, timido passo verso la pace, un tentativo di riavvicinamento tra Windsor e Sussex. Solo poche ore prima il sovrano aveva reso pubblica la sua diagnosi di cancro. All’arrivo del duca stava ultimando i preparativi per il viaggio verso Sandringham, dove si trova tuttora per continuare le terapie e i doveri istituzionali. Nonostante l’agenda fitta di impegni, il Re non avrebbe voluto rinunciare all’incontro con il figlio.
Peccato che le cose non siano andate proprio così, almeno stando alle ricostruzioni degli esperti e dei tabloid. “[Harry] è arrivato in ritardo e ciò ha fatto infuriare il Re, poiché ha dovuto posticipare il volo verso Sandringham”, ha rivelato Us Daily Report. Ma questo non sarebbe neanche il problema principale. Il giornale ha proseguito: “La visita non è stata pianificata, cosa che ha costretto i collaboratori di Re Carlo a correre ai ripari per proteggere la sua privacy”. Carlo, infatti, non si fiderebbe più di Harry e non sarebbe il solo a corte: “Lo staff e i membri della royal family vivono nel terrore che il principe Harry possa rivelare dettagli riguardanti la malattia del Re”.
Questo timore si collega alle critiche rivolte al duca, accusato di essere tornato a Londra solo per farsi pubblicità, per intenerire il cuore degli inglesi. Vanity Fair ha riportato l’indiscrezione secondo cui perfino il principe William sarebbe convinto che suo fratello sia solo alla ricerca di popolarità e il ritorno in patria sarebbe stata l’occasione perfetta. A quanto pare, poi, il Re e la regina Camilla avrebbero volentieri evitato l’incontro con Harry anche per non attirare troppo l’attenzione mediatica, scatenando illazioni sulle reali condizioni del sovrano. In altre parole un viaggio così improvviso avrebbe fatto pensare che la situazione di Carlo fosse “disperata”, come ha scritto ancora Us Daily Report. “[Carlo e Camilla] non volevano allarmare la gente”, ha dichiarato al sito Neil Sean di Fox News.
Il ruolo di Camilla
Secondo Robert Jobson sarebbe stata Camilla a ridurre l’incontro allo stretto necessario, per proteggere il marito. Al Sun l’esperto ha dichiarato: “La Regina era accanto al Re. Siamo onesti, [Harry] non è stato lusinghiero nei suoi confronti nel libro Spare”. Comunque anche Sua Maestà avrebbe cercato di non dilungarsi troppo, ha aggiunto Jobson: “Una cosa che al Re non piace è dover cambiare i suoi piani” e Harry lo avrebbe costretto a fare proprio questo, “innervosendolo” con il suo arrivo inaspettato. Così "[l Re] ha dato a [Harry] abbastanza tempo per un bacio, un abbraccio e gli ha augurato il meglio”.
Jobson concorda con gli altri esperti secondo i quali tutta questa fretta, però, non sarebbe dovuta solo ai tanti impegni e a un elicottero in attesa. Il Re avrebbe davvero paura che Harry possa spifferare qualcosa sulle sue condizioni di salute. Senza contare che i due non hanno mai chiarito i dissidi degli ultimi anni: “[Carlo] non voleva che gli salisse la pressione. Il Re non sta molto bene, qualunque tipo di cancro abbia, sta facendo la terapia. La cosa migliore per lui è la calma”.
Il colloquio con Harry avrebbe lasciato “scontento”. Sua Maestà, perché molte delle cose che i due avrebbero dovuto dirsi non potevano essere discusse lo scorso 6 febbraio. Decisamente non era il momento più adeguato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.