Le strategie per spingere la popolazione alla vaccinazione sono numerose e fino a oggi le più estreme arrivano dal Pacifico con la Nuova Zelanda, che ripristinerà più libertà solo quando il 90% della popolazione sarà coperta (oggi è ferma al 68% con la prima dose per l'86%), mentre l'Australia ha revocato le restrizioni solo con la maggior parte di persone vaccinate (Melbourne al 70% è uscita l'altro giorno dal lockdown). Poi la Cina, che propose di far tornare a scuola solo gli studenti con tutta la famiglia completamente vaccinata, secondo quanto riferito in estate dalla BBC.
Ulteriore step arriva ora dal cancelliere austriaco Alexander Schallenberg, che ha illustrato le possibili nuove restrizioni in caso di peggioramento della situazione nelle terapie intensive. Il governo ha aggiunto altri 2 livelli di allerta con le rispettive misure, arrivando così a 5: «Anche se abbiamo abbastanza vaccino, che è sicuro, funziona e protegge da malattie gravi, stiamo per imbatterci in una pandemia di non vaccinati e la maggior parte dei pazienti in terapia intensiva non lo sono. Deve essere chiaro a queste persone che hanno una grande responsabilità. Si esita troppo. Vaccinatevi!». In Austria, nell'ultima settimana i contagi sono aumentati e secondo gli esperti in quattro stati federali si potrebbe superare il limite di utilizzo: Bassa Austria, Salisburbo, Vorarlberg e Vienna. Anche in Tirolo sono stati registrati tempi di raddoppio inferiori a 2 settimane. Inoltre a metà ottobre si è osservato un aumento di numeri simili allo stesso periodo del 2020. Dunque solo se il numero dei pazienti in terapia intensiva dovesse raggiungere quota 600 (livello 5), ovvero il 30% dei letti disponibili sul territorio, scatterà il lockdown, che riguarderà solo persone non vaccinate. Dal 1 novembre partirà la «regola 3G», ovvero «geimpft» (vaccinati), «genesen» (guariti da sei mesi) o getestet (testati), per accedere sul posto di lavoro. Attualmente con 224 pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva il livello è 1. Gli altri livelli riguardano anche chi deve portare la mascherina e la tipologia con inasprimenti in determinate città, tanto che le 4 misure italiane a colori e relative sfumature risultato ora davvero semplici da comprendere e seguire rispetto alle tante variabili decise in Austria: Il «livello 3» entrerà in vigore se ci saranno 400 pazienti in terapia intensiva: sarà valida solo la «regola 2.5G» perché ammetterà vaccinati, guariti e persone solo se avranno effettuato un tampone molecolare (Pcr): i test rapidi cesseranno di essere validi. Con 500 pazienti in rianimazione, scatta il livello 4: solo vaccinati e guariti possono accedere al posto di lavoro o al ristorante o a eventi. «Con le misure prese in Italia come il Green pass c'è stato un incremento della campagna vaccinale. La situazione è positiva e ci evita nuove chiusure - afferma a il Giornale Walter Ricciardi, docente di Igiene e Sanità Pubblica all'Università Cattolica di Roma e consigliere scientifico del ministro della Salute - Le scelte fatte dal nostro Paese ora sono imitate altrove e anche i Russi sono interessati ai nostri consigli per uscire dalla loro situazione drammatica. In Italia il problema di imitare la scelta austriaca non si pone, perché stiamo andando bene. Forse il passaggio successivo è conferire il Green pass solo ai vaccinati ma è un'ulteriore misure di sicurezza, che limiterebbe la circolazione del virus e tante richieste di tamponi alle farmacie.
Per quanto concerne l'Austria le scelte dei governi sono sempre politiche e quindi davanti al dilagare dalla variante Delta c'è preoccupazione e si cercano soluzioni. L'ideale è la scelta dell'Italia, che ha portato ad alti numeri nella vaccinazione e l'incoraggiamento con il Green pass».
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