Mario Moretti Polegato ha una magnifica ossessione: il benessere dei piedi. Ha cominciato negli anni Novanta inventando la celebre «scarpa che respira» durante un'escursione sotto il sole cocente di Reno nel deserto del Nevada. Da quei buchi praticati senza troppi complimenti nelle suole delle sue scarpe è nato il gruppo Geox, primo marchio italiano e tra i primi a livello mondiale nel settore lifestyle & casual. Il presidente (così lo chiamano tutti nell'ambiente e sempre con grande rispetto) da allora ha depositato una sessantina di brevetti per rendere più facile e piacevole il cammino di uomini, donne e bambini. Del resto nel corso della vita percorriamo in media 3000 chilometri a piedi e questo significa mettere in moto due macchine complesse che Michelangelo definiva «opere d'arte e capolavori d'ingegneria».
Cosa c'è di nuovo nel mondo Geox?
«Abbiamo 5 icone tecnologiche che ci stanno dando grandi soddisfazioni perché si riconoscono esteticamente e danno benefici effettivi. La prima si chiama SFERICA e dà alla camminata una sorta di effetto bouncing che in inglese sta per rimbalzo e quindi un estremo comfort mentre aumenta la traspirabilità delle nostre scarpe. La seconda tecnologia è la PLASGRIF che consente di avere un'aderenza al suolo forte anche su terreno bagnato e ghiacciato. La terza è l'ANFIBIOX con cui facciamo scarpe completamente waterproof mentre la quarta tecnologia è la WALK PLEASURE nata dopo la pandemia per offrire alle donne una scarpa con il tacco confortevole come una sneaker».
Sembra impossibile, come fa?
«Siamo partiti dall'idea della Sferica aggiungendo una serie di cose. Prima di tutto anche con un tacco 8.5 o 5.5 mettiamo un plateau davanti di 3.5 centimetri. Inoltre utilizziamo una mescola speciale che rende la suola morbidissima. Poi nella suola ci sono i pallini che ammortizzano la camminata sotto le dita dei piedi».
La quinta e ultima tecnologia qual è?
«Si chiama NEBULA ed è una membrana traspirante applicata sull'intera suola non solo sulla punta. La stiamo sviluppando da più di 10 anni. Questo impegno nelle tecnologie fa si che Geox non sia un'operazione di marketing ma è una propensione realistica che aiuta le persone ad avere un reale beneficio».
In che senso?
«Abbiamo un'immagine unica legata ai nostri brevetti e a un prodotto come la suola di gomma che respira. In tanti anni nessuno è riuscito a copiarci quando il 95% dei consumatori nel mondo usa scarpe di gomma e solo il 5% quelle di cuoio. Il nostro è un tesoro grandissimo da gestire per abbiamo creato una fidelity card che collega poco meno di 5 milioni di persone nel mondo con Geox. Le tecnologie hanno un comun denominatore che si chiama benessere ma è completato dallo stile italiano, dalla qualità dei materiali e dalla ricerca oltre che dal progetto di sostenibilità nel quale investiamo molto per avere un prodotto competitivo nel mercato mondiale».
Quanti negozi avete nel mondo?
«Più di 730 negozi. Un anno fa abbiamo deciso di posizionare il marchio a un livello leggermente più alto nella categoria premium. Questo ci ha portato a chiudere molti punti vendita di seconda e terza fila mentre investivamo su negozi più importanti nelle principali vie dello shopping».
Parliamo di Penelope Cruz, le avete rinnovato il contratto, vero?
«Sì, saremo con lei fino a febbraio/marzo 2025».
Perché l'avete scelta?
«Perché Geox è un brand familiare e inclusivo che si rivolge ad un pubblico molto ampio.
Il cinema rappresenta tante vite e tanti personaggi diversi per cui è il mondo giusto cui associarci. Poi abbiamo chiesto alle nostre consumatrici. Penelope ha ricevuto il massimo del punteggio perché piace alle donne giovani e alle più mature».
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