Tracciamento in tilt in tutte le Regioni. Test a chi ha sintomi

Ridurre il ricorso ai tamponi, soprattutto ai molecolari perché il sistema di tracciamento è in tilt in moltissime regioni

Tracciamento in tilt in tutte le Regioni. Test a chi ha sintomi

Ridurre il ricorso ai tamponi, soprattutto ai molecolari perché il sistema di tracciamento è in tilt in moltissime regioni. Quindi limitare i test di verifica della positività soltanto ai sintomatici. É stata accolta dal governo la richiesta delle regioni per uno stop ai test a tappeto. Lo conferma il ministro per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini. Dai governatori è arrivata anche la richiesta di modificare la disciplina sui tamponi chiedendo anche lo stop alla necessità di ottener un tampone molecolare negativo per terminare la quarantena dopo 10 giorni di isolamento, per i positivi che però sono asintomatici ed hanno già ricevuto la terza dose da meno di 4 mesi. E molte regioni si sono già mosse per conto proprio. Al di là delle evidenze scientifiche l'oggettiva impossibilità di smaltire tutte le richieste di test di fronte ad un'ondata montante di contagi ha indotto le amministrazioni locali a decidere di «accontentarsi» dell'antigenico. In Toscana ad esempio le persone positive al coronavirus verranno poste in isolamento in base al risultato di un test antigenico rapido positivo. Non ci sarà più la necessità di confermare il contagio con un test molecolare. Stesso procedimento anche per uscire dall'isolamento. Basterà un antigenico negativo. Il presidente della Toscana, Eugenio Giani ha spiegato di avere la necessità di ridurre «drasticamente il numero di test richiesti, oltre a semplificare alcuni passaggi burocratici, legati per esempio al lavoro». La Toscana è la quarta regione insieme a Veneto, Umbria ed Emilia-Romagna a permettere di determinare l'isolamento con un test antigenico, ma è l'unica in cui il test antigenico è valido anche per uscire dall'isolamento, eventualità comunque contemplata dal ministero della Salute «in caso di mancata pronta disponibilità di test molecolari».

Una scelta che è condivisa dalla Società italiana di igiene, medicina

preventiva e sanità pubblica (Siti) che chiede di «sospendere il tampone di fine isolamento dopo i 10 giorni dalla positività in assenza di sintomi da 3 giorni, al fine di dedicare la diagnostica ai casi sospetti senza ritardi».

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