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Zingaretti, per il centrodestra la sanità laziale è un disastro

Zingaretti e il suo modello sanitario contestati dal centrodestra. Ecco i dati che certificano il fallimento delle politiche di centrosinistra nel Lazio

Zingaretti, per il centrodestra la sanità laziale è un disastro

Il "modello Zingaretti" è propagandato da buona parte dei media come il miglior sistema amministrativo mai sperimentato nella regione Lazio. L'attuale inquilino della Pisana è sondato da Piepoli come vincente con ampio distacco rispetto a tutti gli altri candidati alla presidenza. Eppure, i cinque anni che il Lazio si è lasciato alle spalle sono stati interessati da continue proteste per l'operato della giunta di centrosinistra, specie nelle province. Critiche alla gestione dei rifiuti, sanità allo sbando e tassazione alle stelle costituiscono un trittico di problemi concatenato e lungi dall'essere risolto.

Il fallimento di Zingaretti nell'ambito sanitario è certificato dalle statistiche. Il ministero della Salute ha assegnato il penultimo posto al Lazio per ciò che concerne il rispetto dei livelli essenziali di assistenza. Il ministro Lorenzin, del resto, ha candidato un suo uomo contro l'attuale Governatore. La situazione sanitaria è talmente disperata che persino il MoVimento 5 Stelle ha evidenziato come Zingaretti abbia lasciato un contesto peggiore di quello ereditato dal centrodestra: "l PD, al netto della propaganda, lascia un Lazio più debole di quello che ha trovato nel 2013, nonostante l’iniezione di liquidità ottenuta dallo Stato per l’aumento della popolazione residente o per affrontare il Giubileo straordinario...", ha dichiarato Devid Porrello, consigliere regionale grillino. Col centrodestra, insomma, le cose andavano meglio e a dirlo non sono stati Stefano Parisi o Renata Polverini.

Il candidato della coalizione di centrodestra continua a chiedere a Zingaretti un confronto pubblico. La richiesta, per ora, sembra essere caduta nel vuoto. Il famoso risanamento della sanità laziale - ha specificato l'ex candidato a sindaco di Milano in questi giorni - non è realmente avvenuto. La giunta guidata dal Partito Democratico ha tagliato 10mila persone tra medici e infermieri nonostante il maxifinanziamento di un miliardo ricevuto dal governo. Roberto Giordano, sindacalista della Cgil, ha evidenziato come le "Case della Salute", create da Zingaretti per fare fronte ai sovraffollamenti e alle condizioni fatiscenti dei pronti soccorsi, non funzionino. Il XII Rapporto Meridiano Sanità ha bocciato di netto il Lazio. La regione è al di sotto delle medie nazionali sia nell'indice per lo stato di salute sia in quello del mantenimento dello stato di salute. I cittadini delle province di Rieti, Latina, Viterbo e Frosinone, nel corso dell'intero quinquennio, non hanno fatto altro che protestare per la chiusura o per il ridimensionamento di molti nosocomi. Zingaretti, dicono gli analisti, vincerà lo stesso.

Questo insieme di problematiche, che è relativo solo alla sanità laziale ed è qui presentato senza nessuna pretesa di esaustività, consiglierebbe una buona dose di calma prima di assegnare la vittoria al centrosinistra.

Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice e candidato indipendente, ha deciso di non fare un passo di lato. Il centrodestra - dicono i ben informati - sarebbe chiamato a ribaltare il risultato per via delle previsioni di "Vote Switching". Alcuni sondaggisti continuano ad assegnare buona parte dei seggi laziali per Camera e Senato alla coalizione composta da Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia e Noi per l'Italia. Le elezioni regionali, però, dovrebbero veder trionfare Zingaretti con il 44%. I cittadini laziali, insomma, dovrebbero votare in un modo per la consultazione nazionale e nella modalità inversa per quella regionale: solo così si giustificherebbe uno scarto così evidente. Il MoVimento 5 Stelle si affermerebbe ancora una volta su Roma, ma sempre la capitale consentirebbe a Zingaretti di vincere recuperando lo scarto derivante dalle province. In tutto questo, il centrodestra, che è dato per vincente anche in alcuni collegi romani relativi alle elezioni parlamentari, si fermerebbe, sommando sia Parisi sia l'outsider Pirozzi, al 35%. Qualcosa, insomma, sembra non tornare.

A meno che, sarà bene sottolineare, a fare il "vote switching" non siano gli elettori grillini, che nel Lazio potrebbero preferire Zingaretti alla Lombardi relegando il partito di Luigi Di Maio a percentuali molto minori rispetto a quelle ultimamente registrate.

Il centrodestra contro Zingaretti sulla Sanità

La coalizione di centrodestra, intanto, fa quadrato attorno al suo candidato. "Il Lazio – ha sottolineato Parisi - deve diventare un modello in Italia. Non è un problema di risorse ma di qualità della politica, di qualità delle persone. In Lombardia il livello della qualità della sanità è dei migliori in Europa, perché non possiamo raggiungerlo anche noi? Una Regione che ha cosi tante meraviglie e che ha al suo interno la Capitale d’Italia non può essere ridotta in queste condizioni". La battaglia elettorale, insomma, potrebbe essere in realtà appena iniziata. "Dalla sinistra solo promesse e bugie, come Fratelli d'Italia al governo della Regione Lazio riorganizzeremo la rete sanitaria alleggerendo il lavoro dei Dea rafforzando la medicina territoriale e garantendo ai cittadini salute, cure e qualità dei servizi sociali e sanitari" - ha dichiarato a IlGiornale.it Chiara Colosimo, candidata di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale del Lazio". "L'amministrazione Zingaretti si è distinta solamente per gli annunci a cui poi non hanno mai fatto seguito i fatti, come ad esempio la sanità dove, a fronte di proclami, la situazione continua a peggiorare sia dal punto di vista del diritto alla salute dei cittadini sia della tenuta occupazionale del settore. Altro tema importante è la completa assenza di cura e manutenzione dei parchi regionali che sono sempre più luoghi di degrado e non vengono frequentati dalle famiglie mentre dovrebbero tornare ad essere oasi naturalistiche", ha sottolineato invece Daniele Giannini, candidato per la Lega Nord. Pasquale Ciacciarelli, coordinatore di Forza Italia della provincia di Frosinone e candidato a sua volta per la Pisana, invece, ha voluto porre l'accento sul suo territorio: "Il piano assunzionale è tardivo e parziale, in quanto non è tarato in base alle esigenze del presente.Il tentativo di combattere il sovraffolamento nei pronto soccorso della Asl di Frosinone, affidando la gestione dei codici bianchi e verdi ai Medici di Medicina Generale, è un inutile doppione degli Ambufest e della medicina di base, che non risolve l'emergenza", ha chiosato. Il centrodestra laziale, insomma, crede nella vittoria nonostante i sondaggi.
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