Umberto Eco è stato uno dei più grandi scrittori del panorama italiano e ancora oggi il suo esempio continua a influenzare le nuove generazioni. Scomparso nel 2016, il saggista di Alessandria è noto anche per la sua incredibile biblioteca privata, semplicemente un mondo a sé: più di 30 mila volumi di titoli contemporanei e 1.500 libri rari e antichi.
E proprio la libreria personale dello scrittore è al centro del documentario “Umberto Eco – La biblioteca del mondo”, diretto da Davide Ferrario. Il regista aveva collaborato per una videoinstallazione alla Biennale Arte di Venezia un anno prima della morte dello scrittore e questo film ci restituisce il senso stesso dell’idea di biblioteca in quanto “memoria del mondo”.
E nelle biblioteche private degli italiani è quasi impossibile non trovare un libro di Umberto Eco, tra romanzi e saggi. Dalla semiotica alla linguistica, passando per l’estetica medievale e la filosofia: tanti i territori esplorati dal genio alessandrino. Ecco cinque libri da recuperare subito.
1. Il nome della rosa
“Il nome della rosa” è il romanzo più celebre di Umberto Eco, forse il più bello della sua sterminata bibliografia. Un’opera che esplora territori diversi, muovendosi tra giallo storico e giallo deduttivo. Ambientato nel novembre del 1327, si presenta con un espediente letterario piuttosto classico, ovvero quello del manoscritto ritrovato.
Il novizio Adso da Melk accompagna in un’abbazia dell’alta Italia frate Guglielmo da Baskerville. Quest’ultimo si trova a dover dipanare una serie di delitti che insanguinano una biblioteca labirintica e inaccessibile… Un romanzo avvincente, in cui emerge la profonda conoscenza di medievalista di Eco. Un bestseller adattato sia sul piccolo che sul grande schermo: l’omonimo film del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud e l’omonima serie diretta da Giacomo Battiato.
2. Apocalittici e integrati
“Apocalittici e integrati” è sicuramente tra i saggi più stimolanti della bibliografia di Umberto Eco. Datato 1964, accende i riflettori sulla cultura di massa e sui mezzi di comunicazione di massa. Dai fumetti alla televisione, passando per la letteratura: un testo fondamentale per chi si occupa di comunicazione ancora oggi. Il pregio più rilevante di questa opera è sicuramente la sua intatta contemporaneità. “Apocalittici e integrati” è assemblato come una raccolta di saggi sulla comunicazione, il più stuzzicante è sicuramente “La struttura del cattivo gusto”. Imperdibile.
3. Il pendolo di Foucault
Secondo romanzo di Umberto Eco, “Il pendolo di Foucault” è ambientato negli anni di vita dello scrittore e va avanti indietro nel tempo, esattamente come un pendolo. La struttura è ancora più laboriosa e ingarbugliata de “Il nome della rosa”, attraversando diverse epoche storiche. Siamo dalle parti del thriller psicologico, con passaggi dedicati a metafisica, fisica e filosofia, senza disdegnare provocazioni.
4. Diario minimo
“Diario minimo” del 1963 è una raccolta di scritti brevi di Umberto Eco, seguita quasi trent’anni dopo da “Il secondo diario minimo”. Un’opera divertente, emblema della verve umoristica dello scrittore piemontese. Tanti i saggi da non perdere, a partire da “L’elogio di Franti” e “Fenomenologia di Mike Bongiorno”. Cultura alta e cultura bassa insieme, a smentire una volta per tutte la presunta seriosità dell’intellettuale.
5. Numero zero
“Numero zero” è l’ultimo romanzo di Umberto Eco, uscito all’inizio del 2015, un anno prima della sua scomparsa.
Il più corto dei romanzi dell'autore si svolge nel 1992 tra misteri e complotti, con tanto di denuncia del cattivo giornalismo. Centrale è la distorsione della verità, come la sua moltiplicazione. Impossibile non citare l’incredibile cura nel descrivere ogni dettaglio della storia, una grande celebrazione dell’amore per la scrittura.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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