Quando, negli anni Sessanta, Philip Dick scrisse il romanzo ucronico La svastica sul Sole, in cui ipotizzava la vittoria di Hitler, non immaginava di certo che, mezzo secolo dopo, il mondo sarebbe stato conquistato dai nazisti sulla Luna. Questo, almeno, è ciò che sta succedendo con la pellicola Iron Sky, il più imprevedibile successo nella storia del cinema indipendente, da giovedì 11 ottobre anche nelle sale italiane. La trama è ormai nota: nella primavera del 1945 un gruppo di scienziati hitleriani rifugiati in Antartide si imbarca su un razzo diretto sulla Luna, dove, sul lato oscuro, i tedeschi costruiscono una base spaziale per tornare, ottant'anni dopo, a regolare i conti lasciati in sospeso con un Meteorblitzkrieg. In parte commedia, in parte kolossal di guerra, Iron Sky è una specie di Mars Attacks in salsa nazi, dove le immagini spettacolari dei Led Zeppelin interstellari alla conquista della Terra sono amplificate dalla colonna sonora dei Laibach, e i riferimenti alla Seconda guerra mondiale si mischiano con la politica contemporanea. Memorabile la battuta nella Presidente degli USA (dopo un afro-americano, è il turno di una donna che sembra la caricatura di Sarah Palin) che alla notizia dell'invasione spaziale gioisce perché la guerra, di solito, garantisce la rielezione. Coprodotto da Finlandia, Australia e Germania, il film è anche il risultato della partecipazione di centinaia di migliaia di fan alla piattaforma web Wreckamovie.com, dove tutti hanno lavorato per anni alla realizzazione del film fornendo idee, collaborazioni grafiche, voci doppiate, e persino modellini in 3D; e la complicità della comunità virtuale non si è fermata qui, anzi, il vero sforzo è cominciato dopo la fine delle riprese, con la martellante richiesta, sempre via Internet, che Iron Sky approdasse nelle sale. A partire dalla premiere a Berlino avvenuta la scorsa primavera, la missione può dirsi compiuta: il film dilaga nei cinema di tutto il mondo, e, notizia dell'ultima ora, il Dvd e il Blu Ray è piazzato molto bene nella classifica delle vendite su Amazon.com.
Tra i segni che confermano il successo di un prodotto ci sono, di solito, le imitazioni e la pirateria. A proposito di questa, vale la pena segnalare che i produttori del film sono venuti a patti con la compagnia cinese Ziiso, che ha messo sul mercato una versione pirata del gioco tratto dal film da scaricare sull'iPad; seguendo la massima «se non li puoi battere unisciti a loro», il team di Iron Sky ha deciso di negoziare con loro la possibilità di coinvolgerli come parte ufficiale del progetto. Per quanto riguarda gli imitatori, invece, è significativa la recente produzione di un B-movie intitolato Nazi at the Center of the Earth, in cui troviamo il famigerato Dottor Mengele che riesce a scappare in Antartide, dove una delle tante spedizioni esoteriche organizzate da Himmler aveva scoperto la mitica Shangri-La. Ricostruito il Reichstag e soprattutto reso immortale Hitler trasformandolo in un super-robot, le truppe crociuncinate sono pronte a ripartire alla conquista del mondo, ma verranno immancabilmente sconfitte. Pensare a un Hitler-Transformer è un'idea talmente ridicola da sembrare improponibile, eppure, proprio lui in versione robot è l'arcinemico del videogioco Wolfenstein 3D, che conferma anche in questo campo il successo, postumo, dei vinti, che sono diventati i protagonisti preferiti di libri, fascicoli illustrati, riviste di storia, fumetti e soprattutto film. Non potendo, per ovvie ragioni di correttezza politica, rivestire il ruolo di vincitori - molti giochi di guerra elettronici non permettono al giocatore nemmeno la scelta dei tedeschi quali possibili protagonisti principali - i nazisti si accontentano di tornare alla vita, almeno sugli schermi, nel ruolo di zombie. Dal celebre L'Occhio nel triangolo, dove un gruppo di naufraghi si trova ad affrontare un esercito di SS morte da un pezzo al classico Dead Snow, cattivissima pellicola ambientata tra le nevi di Narvik, dal terribile, solamente per la recitazione, Oasis of the Zombies fino ai più recenti Outpost e War of the Dead è un tripudio di cadaveri ambulanti con una svastica al braccio che divorano giovani fanciulle e dilaniano imberbi studentelli prima di essere a loro volta smembrati e ricacciati nella tomba.
Cose dell'altro mondo, insomma, ma consentite soltanto ai germanici d'anteguerra; in Rammbock, uno dei pochi film di zombie prodotti e ambientati nella Germania contemporanea, infatti, i tedeschi che si trovano a fronteggiare la consueta epidemia di morti viventi non provano neppure ad affrontarli, ma scappano a gambe levate o si lasciano divorare. Potenza della rieducazione.
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