Harry a 4 anni sapeva già tutto: "Io non sarò re e farò quello che vorrò"

Il biografo Robert Lacey racconta nel suo nuovo libro un aneddoto legato all’infanzia di William e Harry, forse una delle prime volte in cui i fratelli hanno realizzato di avere due personalità

Harry a 4 anni sapeva già tutto: "Io non sarò re e farò quello che vorrò"

La vita da royal baby non è fatta solo di privilegi e comunque la si guardi non è affatto paragonabile a un’esistenza in una famiglia normale. William e Harry lo sanno bene. I loro destini sono stati chiari fin dal principio e i due fratelli ne hanno preso consapevolezza molto presto grazie (o a causa, dipende dalla prospettiva) dell’educazione ricevuta a corte. Così racconta Robert Lacey nel suo ultimo libro, “Battle of Brothers”.

Soffermandosi sull’infanzia dei figli di Lady Diana, l’autore cita un aneddoto, riportato in queste ore dal People, che potrebbe spostare indietro nel tempo l’inizio delle incomprensioni tra William e Harry:“Ken Wharfe, che negli anni Ottanta era la guardia del corpo dei ragazzi, ha rivelato un episodio davvero significativo. Un’accesa discussione tra fratelli sul sedile posteriore dell’auto” e spiega: “Erano in viaggio da Londra a Highgrove e iniziarono a litigare, neppure la tata riuscì a fermarli. Harry, che all’epoca aveva 4 anni, si rivolse verso William e gli disse: ‘Tu un giorno sarai re, non io. Così potrò fare tutto quello che voglio’”.

Stando al racconto di Lacey, Lady Diana era in auto con i bambini, seduta davanti. Ascoltato lo strano commento, si sarebbe girata e, sbigottita, avrebbe chiesto al principe Harry: “Dove diavolo hai imparato questa cosa?”. Neppure la principessa del Galles riusciva a spiegarsi quella consapevolezza prematura nel suo secondogenito. Chi poteva avergli messo in testa quell’idea, se la principessa lottava ogni giorno per cercare di non far sentire ai bambini il peso del loro futuro, trattandoli alla pari? Lady Diana non era la sola persona che si occupasse di William e Harry. Proprio su questo punto il giudizio di Robert Lacey è molto critico. Il biografo scrive che i duchi “sono stati danneggiati dall’educazione e hanno reagito trovando strade diverse”.

Insomma, sarebbe stato un comunissimo litigio tra fratelli, se non ci fosse stata di mezzo una corona. A corte i figli del principe Carlo avrebbero ricevuto un’educazione diversa in base al loro ruolo futuro. Nei confronti del duca di Sussex vi sarebbe stata una maggiore tolleranza per quel che concerneva piccole ribellioni o marachelle. In fondo non sarebbe toccato a lui regnare. Regole più severe, improntate al senso del dovere, sarebbero invece state imposte al duca di Cambridge fin da piccolo. Questo, in parte, potrebbe giustificare una diversità di carattere tanto marcata tra William e Harry.

È possibile, anzi probabile, che i due (ex) royal baby abbiano assorbito fin dai primi anni un’atmosfera piuttosto rigida, in cui prima ancora che bambini erano membri della royal family ai primi posti nella linea di successione, ma con delle differenze evidenti legate al diritto dinastico. Qualcosa che Lady Diana non poteva ignorare, ma a cui forse non è riuscita a opporsi drasticamente (e per dirla tutta non ne ha avuto neanche il tempo). Sul rapporto a volte conflittuale tra il primogenito erede al trono e i suoi fratelli si potrebbero scrivere dei libri (pensiamo, tanto per rimanere a Londra, alle incomprensioni tra la regina Elisabetta e la principessa Margaret).

Nell’aneddoto narrato Robert Lacey mette in evidenza la presunta voglia di libertà che avrebbe caratterizzato tutta la vita di Harry, sfociata poi nella Megxit. Una specie di rifiuto delle responsabilità regali prima ancora del noto passo indietro dei Sussex. Una crepa creatasi nell’infanzia di William e Harry e divenuta col tempo più profonda.

Anche su questo Robert Lacey è chiaro e i tabloid hanno già riportato diverse volte questo commento sul destino dei duchi e, di conseguenza, della royal family: “Ora vivono lontani, ma la corona deve fare in modo di ricomporre la frattura, che rischia di diventare devastante per la monarchia”.

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