L'ennesimo day after della Juventus rispetto a un guaio giudiziario leggi: i quasi 10 milioni che la società dovrà versare a Ronaldo - è anche quello che introduce alla partita odierna sul campo del Cagliari. Match per nulla banale, visto che la squadra di Ranieri ultimamente viaggia come una big e che, tra le mura amiche, ha raccolto 23 dei suoi 31 punti in classifica. I bianconeri ne hanno invece collezionati 63 e, secondo la tabella esplicitata più volte da Allegri, ne mancano sette per qualificarsi alla prossima Champions League: sette punti in sei giornate non sono un'impresa, dovendo per di più ospitare Salernitana e Monza. Comunque sia, il realismo prima di tutto: magari misto anche a un pizzico di timore di non farcela. Così va la Juve di questa seconda parte di stagione, per nulla parente di quella bruttina ma cinica vista fino a gennaio: «Avremmo potuto fare meglio, ma possiamo ancora migliorare», le parole di Allegri. Che CR7 lo ha anche allenato, salvo poi vederlo partire a fine estate 2021 al termine di un rapporto fatto di alti e bassi: non il primo e magari nemmeno l'ultimo.
Acqua passata comunque, quella con il portoghese: il cui numero 7 cifra che ricorre spesso, non sempre con risultati positivi era stato poi ereditato da Vlahovic, diventato DV7 proprio per raccogliere l'eredità del portoghese. Ecco: anche «quel» 7 non aveva portato troppa fortuna alla Signora, visto che il serbo non si era espresso ai livelli scintillanti di Firenze. Meglio molto meglio quando sulle sue spalle è tornato il classico numero 9 del centravanti, autore quest'anno di 16 reti (15 in campionato, una in Coppa Italia) e di prove spesso convincenti. Quanto al 7, è finito al sempre nervoso Chiesa, cui ieri Allegri ha riservato uno zuccherino («le mie scelte sono fatte per il bene della squadra, è un giocatore molto importante per noi, la polemica della sostituzione nel derby è archiviata, ci sono stati sfoghi ben peggiori da parte di altri giocatori»), salvo oggi non farsi problemi a lasciarlo seduto a beneficio di Yildiz o a sostituirlo nuovamente in corso d'opera.
Comunque sia, la Juve è sempre più vicina all'obiettivo minimo stagionale e l'affaire Ronaldo è un qualcosa che riguarda la parte amministrativa della società, non certo quella sportiva: se ne riparlerà ancora in sede legale («la società
con i propri legali sta esaminando la decisione, riservandosi ogni valutazione e iniziativa a tutela dei propri diritti»), pur se la multa andrà pagata. Non la prima sconfitta nelle aule di un tribunale: chissà se l'ultima.
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