La natura sa essere crudele. Lo dice la storia del pallone attraversata dalle storie di fratelli campioni e bidoni. Con lo stesso sangue. Ma il dna calcistico, quello no. Adesso il Gubbio spera nell’eccezione con Enoch Balotelli, 19 anni, il fratellino di SuperMario: per ora solo la cresta è uguale. Ma la tradizione non ammette illusioni. Perché Hugo non si è nemmeno mai avvicinato a Diego, come Ferruccio a Sandro. Maradona e Mazzola. Il Diez fece di tutto per far avere un contratto al “Turco”. Dopo vari tentativi ci cascò l’Ascoli che ben presto si accorse della “sola”. Ferruccio è la riprova che spesso solo i tratti sono in comune, mentre la stoffa è grezza: i cromosomi del campione se li era tenuti tutti Sandro Mazzola. Impari anche il confronto in casa Baggio: Eddy da Roby non imparò nemmeno a farsi il codino, oltre che a segnare gol.
Ci sono poi casi encomiabili di calciatori affermati che nel grande club riescono a far ingaggiare il fratello. Consapevoli che di affare non si tratterà. Come Kakà quando portò Digao al Milan. Meteora, una presenza e poi parcheggiato qua e là, da Rimini a Liegi, dove il Milan scoprì Onyewu «dimenticandosi » il brasiliano in Belgio. O Seedorf che ha scorazzato il fratellino Chedric nei vivai di Ajax, Real e Inter prima di piazzarlo al Monza (dopo qualche apparizione a Milanello). Per la cronaca un gol all’attivo in Italia e a 29 anni è già svincolato. Ah, la sua ultima squadra si chiamava «The brothers». Sempre in casa Milan si scopre che anche Rivera ha un “germano” calciatore. Mauro giocò addirittura tre amichevoli in rossonero, poi finì sui campi di C. D’altra parte nella storia del calcio italiano c’era spazio solo per un abatino. Attenzione poi, perché il vizio del gol in famiglia non si replica. Christian Vieri, ovunque è andato ha esultato: quindici maglie diverse, sempre bomber di razza. Invece Max ha promesso bene e come Bobo è diventato uno “zingaro” del pallone, ma senza fortuna. A proposito di cannonieri ecco le storie al contrario degli Inzaghi: Filippo non vuole smettere di segnare a 38 anni, Simone non ha mai iniziato davvero.
Ma ci sono anche “bidoni” che hanno fatto la fortuna dei fratelli baciati dal talento. È il caso di Stefano Del Piero, passato nei dilettanti, poi dal 2007 ha preso la procura di Alex firmando ingaggi e contratti pubblicitari. Il Sergio Zarate calciatore è famoso solo per le parodie della Gialappa’s. Invece con la valigetta in mano El Raton ha dimostrato tutta la scaltrezza di cui veniva accreditato sul campo. Perché le operazioni che portano il fratello Mauro dall’Al Sadd alla Lazio e poi in prestito all’Inter, non sono roba da poco. Argentini sono anche i Burdisso. Addirittura in questo caso i ruoli si sono capovolti: la Roma prima ha ingaggiato il minore, Guillermo, per poi portare nella capitale anche Nicolas. Al netto,l’affare è sempre e comunque stato uno.
Non mancano gli esempi per dare coraggio al Gubbio. A partire dai Cannavaro: Fabio è di un altro pianeta, ma pure la carriera di Paolo è importante. Hanno giocato anche insieme a Parma. Come i Lucarelli a Livorno, altro esempio di fratelli baciati senza troppa differenza dal talento pallonaro. Oppure i Baresi: la bacheca piena è solo quella di Franco, ma Beppe da viceallenatore si è rifatto con gli interessi (grazie a Mourinho). Esagerati i gemelli Filippini e Zenoni. In Europa ecco i Neville di Manchester, Yaya e Kolo Tourè. E poi i De Boer, Frank e Ronald. Ma se si vuole sognare basta pensare ai Charlton, Jack e Bobby, i più famosi del calcio britannico che insieme vinsero il Mondiale del 1966. Comunque i fratelli nel calcio raccontano sempre storie. Come i Boateng «divisi» dal passaporto: Jerome ha scelto la Germania, Kevin Prince il Ghana. Invece chi il destino ha unito per sempre sono Aldo e Dino Ballarin del Grande Torino, morti a Superga. Chissà invece cosa dicono i Ferdinand : Rio probabilmente non è stato convocato per l’europeo perché Anton ha accusato di razzismo Terry.
Poi ci sono i moltiplicati, quelli del cognome più il numero romano: I, II, III, IV, V come i Cevenini (due gare insieme nell’inter degli anni venti) o i Sentimenti. Ma era un altro calcio. Da non riproporre se non altro perché la storia recente dice che il dna è uguale, ma l’affare è solo a metà. La copia non è conforme all’originale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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