Pioli fa un'epurazione tardiva e si toglie i sassolini

Fuori Tomori, Theo e Leao dopo il Genoa (in panca anche Calabria). Poi «risponde» al boom di CDK e alle critiche

Pioli fa un'epurazione tardiva e si toglie i sassolini
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Milano - Nessuno si è presentato nel suo ufficio a denunciare calo di forma (dixit Stefano Pioli: «Avevo detto ai miei: chi si sente stanco, me lo venga a dire, non è venuto nessuno») ma lui ha scelto egualmente di lasciare in panchina quelli che non hanno funzionato con il Genoa. Sono 3 (Tomori, Theo Hernandez, Leao) più un quarto (Calabria) formalmente titolare, scontata la squalifica: Kalulu, Thiaw, Musah e Florenzi (tra i migliori col Genoa) al loro posto. È la prima volta che Stefano Pioli, giunto ai titoli di coda della sua esperienza milanista, tira fuori gli artigli per dare un segnale a tutti, compresi spogliatoio e tifosi che ripeteranno stasera col Cagliari la contestazione del silenzio rumoroso già attuata nel precedente turno. Sono esclusioni, specie quella di Leao, che fanno rumore anche il giorno prima e che nella testa del tecnico hanno il senso di produrre uno elettro-choc. E lo fa per colmare una lacuna che comincia a preoccupare: da un mese (ultimo successo contro il Lecce) il Milan non sa più vincere, né a San Siro né in viaggio e per custodire senza patemi d'animo il secondo posto è venuto il momento di invertire la tendenza. «Tra i miei compiti c'è anche quello di fare da para-fulmine», spiega Stefano Pioli che interviene anche, in assenza di una risposta del club, sull'intervista di Paolo Maldini.

«Paolo sa che i meriti e i demeriti vanno sempre divisi tra società, dirigenti, allenatore e squadra» la prima. Impreziosita dalla seconda dedicata ai tifosi («Il club sa lavorare ed essere ambizioso» come sembrerebbe confermare anche un post di Ibra su Instagram dal testo decifrabile vision and mission) e resa ancora più interessante dall'ultima stoccata che ha come obiettivo il mercato della scorsa stagione. «CDK sarà riscattato dall'Atalanta perché ha fatto una ottima stagione e i motivi sono due: 1) l'annata col Milan è stata scandita da un difficile adattamento al nostro calcio; 2) ha cambiato ruolo, gioca da punta con Gasperini, mentre noi nel Milan in quel ruolo avevamo altri»: come per dire che fu preso da trequartista in quella finestra di calcio-mercato. Ultima annotazione degna di nota: il paragone con le semifinaliste di Europa league, Atalanta, Bayer e Roma. «Mi hanno preso in giro ma avevo dato per favoriti Atalanta, Roma e Bayer. Avevo anche detto che non eravamo molto distanti da Real e City, ma il riferimento era alla semifinale della stagione precedente, sottostimata perché persa con l'Inter» la spiegazione di Pioli che prova a togliersi altri sassoloni dalle scarpe.

Milan:

Sportiello; Kalulu, Thiaw, Gabbia, Florenzi; Musah, Reijnders, Bennacer; Chukwueze, Giroud, Pulisic. All. Pioli.

Cagliari: Scuffet; Zappa, Dossena, Mina, Obert; Deiola, Sulemana; Nandez, Oristanio, Luvumbo; Shomurodov. All. Ranieri.

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