Il 24 ottobre appena trascorso il Consiglio europeo ha definitivamente adottato lo standard Usb-C, che dovrà essere deputato, entro la fine del 2024, alla ricarica dei dispositivi elettronici e al trasferimento dei dati.
Una misura che vuole favorire i consumatori affinché non siano costretti a dipendere da caricatori specifici. Se molti produttori di dispositivi si sono già adeguati nel corso degli ultimi mesi o anni, Apple sembrava un caso a parte, almeno fino a ieri.
Apple e la porta Usb-C
Il senior Vice President di Apple, Greg Joswiak, ha confermato al Wall Street Journal che Cupertino sta lavorando da tempo per soddisfare il diktat europeo e, con un anno di anticipo rispetto ai termini imposti da Bruxelles, intende dotare l’iPhone 15 di una porta Usb-C, dicendo così addio al classico Lightning a cui i clienti sono ormai abituati.
Un passo avanti energico perché, in virtù del fatto che Apple presenta i propri dispositivi durante il mese di settembre, avrebbe avuto ancora più di due anni per mettere sul mercato il primo smartphone adeguato alla normativa Ue.
Joswiak ha confermato anche che a Cupertino si parla da anni dell’eventualità di adottare lo standard Usb-C, tema che ha creato diverse correnti di pensiero interne all’azienda e che oggi sta prendendo forma, come confermano gli iPad 10 presentati il 18 ottobre, che ne sono già dotati.
Non è ancora chiaro quando altri dispositivi Apple, tra cuffie AirPods, tastiere, trackpad e mouse verranno adeguati.
Crolla il muro del dissenso
Apple non ha mai vissuto di buon grado i diktat perché ritiene che blocchino l’innovazione, ed è un pensiero radicato a Cupertino, da cui storicamente si sono sollevate voci convinte che gli standard limitino la ricerca di soluzioni alternative e migliori.
Per vendere i propri dispositivi in Europa, però, deve fare buon viso a cattivo gioco e cedere all’imposizione del caricatore universale il quale, oltre a sollevare i consumatori da spese eccessive, sgrava l’ambiente di un peso.
Cupertino si adeguerà, ma Joswiak ha fatto notare che circa 1 miliardo di persone al mondo usa un cavo Lightning e che una soluzione accettabile sarebbe stata quella di prevedere cavi con un connettore Lightning a un’estremità e uno qualsiasi all’altra estremità.
Secondo i dati rilasciati da Bruxelles ogni anno i consumatori spendono 2,4 miliardi di euro per i caricatori e, nel 38% dei casi, vengono riscontrati
problemi di compatibilità. Oltre a ciò, il loro smaltimento produce 11mila tonnellate di rifiuti.Con un caricatore universale il risparmio può raggiungere 250 milioni di euro l’anno e una riduzione dei rifiuti del 10% circa.
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