Finti agenti per rapinare i ragazzini, fidanzati in manette

Trentatré colpi in soli tre mesi: si spacciavano per poliziotti antidroga, perquisivano i malcapitati e rubavano gli smartphone. Doppio arresto a Napoli

Finti agenti per rapinare i ragazzini, fidanzati in manette

Si spacciavano per agenti antidroga e così “fermavano” e perquisivano i giovani che poi avrebbero rapinato. Finiscono in manette due fidanzati napoletani, accusati di aver compiuto – con questo metodo – ben trentatré colpi in appena tre mesi.

Sono stati arrestati dai carabinieri (veri) di Napoli i due falsi tutori dell’ordine, un uomo di 35 anni e la compagna 31enne. A incastrarli sono state le denunce delle vittime e i video di alcune telecamere di sorveglianza. Grazie alla descrizione fornita dalle persone ripulite dai due agenti fasulli, gli inquirenti sono riusciti a ricostruire non solo il loro modus operandi ma anche a venire a capo delle loro gesta criminali.

In soli tre mesi, dal luglio fino al settembre dello scorso anno, i due fidanzati avrebbero messo letteralmente a ferro e fuoco Napoli e la provincia nord. Si avvicinavano a giovani e giovanissimi, dichiarandosi poliziotti dell’antidroga. In virtù di questa loro autorità, li sottoponevano a rigorose perquisizioni e si appropriavano degli smartphone sui quali, come dicevano alle vittime, avrebbero dovuto compiere rigorosi controlli in laboratorio e per questo se ne sarebbero appropriati.

Trentatré volte, secondo gli inquirenti, i fidanzati (sedicenti) antidroga avrebbero colpito così. Fatale che incontrassero qualcuno pronto a opporre resistenza alle loro assurde richieste. Quando alla vittima non bastava la bugia, i rapinatori sfoderavano i coltelli, in qualche caso sono arrivati anche a brandire una pistola. Così, gettata definitivamente la maschera, minacciavano direttamente i malcapitati.

Le indagini sono partite a seguito di una denuncia presentata ai carabinieri del Vomero di Napoli.

Il lavoro degli inquirenti ha consentitodi appurare che i due erano arrivati a compiere rapine anche fuori dal pomerio cittadino, giungendo nella provincia nord e, in qualche caso, sconfinando fin nella provincia di Caserta.

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