Cronache

I francesi gufano contro Expo

Ironia e battutine sui quotidiani parigini: "Cantiere all’italiana". E l'affondo: "Il nostro padiglione pronto da giorni..."

I francesi gufano contro Expo

Cantiere all’italiana. Questo è il titolo di un lungo articolo che Le Monde consacra oggi all’Esposizione Universale di Milano e ai ritardi nella realizzazione dell’opera. Nel lungo articolo, il sito internet del quotidiano francese lamenta, tra le altre cose, l'annullamento della visita per la stampa. Il motivo? "Consentire ai novemila operai presenti sul sito di lavorare 24 ore su 24, fino all’ultimo secondo dell’ultimo giorno" prima dell’inaugurazione. Mentre "i responsabili del padiglione francese, sono tuttavia riusciti ad organizzare una visita in extremis, mercoledì 20 aprile, per i media transalpini".

"E i francesi che s'incazzano..." diceva Paolo Conte cantando le gesta di Gino Bartali. Oggi come allora. A gufare sull'Expo 2015, al netto dei ritardi e di tutte le polemiche che, ai nastri di partenza, lasciano il tempo che trovano, ci si sono messi (in pompa magna) i cugini d'Oltralpe. Che, alla vigilia dell'inaugurazione, si accapigliano per prendere in giro il sistema Italia. "Nel 2015 - scrive Le Monde - l’Expo lascerà in eredità solo il padiglione italiano, il solo che rimarrà sul posto. E anche l’autorità nazionale anticorruzione, ormai molto agguerrita. Potrà sempre rivelarsi utile". Il commento sull'Expo diventa l'occasione per il quotidiano francese per ricordare che Roma, come Parigi, è candidata ai Giochi Olimpici del 2012.

Nella versione cartacea del quotidiano parigino, un altro articolo consacrato a Expo 2015 sembra essere più conciliante. "È una sfida immensa", scrive Le Monde, riferendosi al tema Nutrire il pianeta, energia per la vita. Dell'Esposizione Universale di Milano parla oggi anche Le Figaro secondo cui l'esposizione milanese "dà prova di una certa umiltà". E, si legge, il visitatore "ha molto da imparare sullo sviluppo sostenibile e i mezzi per evitare la fame nei tre quarti del globo quando saremo nove miliardi nel 2050. L’appuntamento (di Milano,ndr.) - sottolinea il quotidiano - dunque non è soltanto utile, è vitale. Nel frattempo, gli organizzatori stimano la creazione di 70.000 posti di lavoro e pensano che la redditività delle aziende locali aumenterà del 10%.

Speriamo che la Francia porterà tali questioni con la candidatura all’esposizione universale del 2025".

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