Torna il ricatto dello spread

I sondaggi premiano il Pdl e Monti agita il fantasma dello spread: se vincesse il Cavaliere ci sarebbe il rischio di un rialzo dello spread

Torna il ricatto dello spread

Il Pdl è in crescita, il Pd ha un'emorragia di voti e Mario Monti non riesce a crearsi un'appeal. Lo dicono, in un modo o nell'altro, tutti i sondaggi che circolano in questi giorni di campagna elettorale. E, puntuale, torna la strumentalizzazione - e il conseguente spauracchio - dei mercati e dello spread. Il fantasma del "ricatto" delle borse lo ha sventolato questa mattina proprio Mario Monti: "Se si votasse domani e la comunità finanziaria internazionale valutasse il programma di Berlusconi così come si sta configurando, immagino che qualche increspatura nei tassi di interesse potrebbe esserci". Un messaggio che non è piaciuto al centrodestra e che sembra, nella migliore delle ipotesi, malaugurante.

Nel pomeriggio suona il campanello d'allarme anche il Wall Street Journal: il quotidiano finanziario commenta il crollo della Borsa di Milano (-4,5%, Madrid -3,77%, Parigi -3,01%, Francoforte -2,49%, Londra -1,58%) e la rimonta dello spread che ha toccato nuovamente i 280 punti base. La colpa? Per il foglio newyorchese sarebbe dello scandalo del Monte dei Paschi di Siena ma l'articolo cita anche le promesse elettorali di Silvio Berlusconi. Poco dopo gli fa eco anche il Financial Times: "Il riemergere di Silvio Berlusconi e il fatto che i sondaggi mostrino che l’ex premier sta restringendo il gap con il centrosinistra ha aumentato i timori sull’esito del voto in Italia".

Le incertezze italiane, insomma, agiterebbero i mercati. Per farla breve: la campagna elettorale, le elezioni, l'abc della democrazia insomma, darebbero noia ai mercati. Il solito ricatto. La versione di Renato Brunetta è ben diversa: "Abbiamo già subito una volta il grande imbroglio dello spread, - spiega l'esponente del Pdl - non saremo così stupidi da cascarci di nuovo. In realtà, infatti, quello che sta succedendo oggi ha poco a che fare con Berlusconi e l’Imu, quanto con Monte dei Paschi, con la crisi Rajoy in Spagna e con Wall Street che va male". In serata arriva anche il commento del Cavaliere: "La borsa va giù per Mps, praticamente ci si domanda dove sono

538em;">andati a finire 3 miliardi di differenza fra il prezzo che si sapeva e quello pagato: questo è il motivo di una sfiducia nel comparto bancario italiano degli operatori".

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