Mattarella: "Expo è una sfida che non può andare delusa"

Il presidente della Repubblica la due giorni di Firenze dedicata al Padiglione Italia: "Può essere paragonato a un grande convoglio che fa irruzione sulla scena nazionale, e mondiale, per disseminare intorno a sè messaggi e contenuti che vogliamo positivi"

Mattarella: "Expo è una sfida che non può andare delusa"

“L’Expo può essere paragonato a un grande convoglio che fa irruzione sulla scena nazionale, e mondiale, per disseminare intorno a sè messaggi e contenuti che vogliamo positivi". E ancora: “E’una sfida che non può andare delusa” nemmeno "sull'approntamento di sistemi infrastrutturali e logistici complessi" perché “l’intera Italia guarda all’evento”, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiuso così la due giorni dell'Expo delle Idee dedicata a Padiglione Italia - La vetrina del sistema Paese a Expo 2015 che si svolta a Firenze dopo quella all'Hangar Bicocca di Milano.

E se è vero che ormai a quasi un mese dall’inaugurazione dell’Esposizione Universale alla presenza del premier Matteo Renzi (il Capo dello Stato andrà a Expo, ma in un secondo momento), e queste sono "le giornate più affannose" con una “corsa per completare i padiglioni, e le proposte che ciascun Paese, e ciascuna organizzazione presente, intende avanzare all'attenzione di un pubblico, a un tempo, qualificato e curioso”, Mattarella sottolinea che “il sistema Paese deve essere consapevole di avere, con l'opportunità rappresentata dall'Esposizione Universale 2015, la possibilità di misurare se stesso, sul piano dell'elaborazione di idee e sul piano delle capacità realizzative". E lancia una serie di messaggi: "L'industriosità italiana. L'innovazione e la capacità di competere. La coesione del sistema istituzionale, politico e imprenditoriale. L'espressione compiuta di energie presenti nella nostra società e in grado di coordinarsi intorno ad un progetto multidisciplinare. La capacità della Pubblica amministrazione di operare, con tenacia e trasparenza, contro i tentativi di inquinamento e corruttela. La conferma che non servono generiche esortazioni, quanto, piuttosto, la mobilitazione ostinata e perseverante delle risorse della società italiana. L'ascolto delle ragioni degli attori presenti sulla scena internazionale su materie tanto sensibili come il cibo e l'alimentazione”.

Aggiungendo sul tema del cibo: "L’attenzione alle ragioni di tutti gli stakeholders interessati: dalle popolazioni indigene delle zone umide, a quelle colpite dalla siccità nel Sahel; dal ruolo dei movimenti contadini dei senza terra, alle innovazioni di cui sono portatrici le grandi multinazionali, alle attività dei centri di ricerca. Il diritto al cibo collegato all'utilizzo di risorse rinnovabili e sostenibili. L'incontro rispettoso tra livelli di sviluppo diversi delle comunità e nei rapporti di scambio tra produttori e consumatori".

Parole sue precedute in un videomessaggio da quelle del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon: "Nel mondo si produce più cibo di quanto ne serva. Tuttavia una persona su nove non ha cibo. Abbiamo lanciato la sfida fame zero all’Expo per eliminare la fame. Ognuno, in questa sfida, può fare la propria parte e tutti insieme possiamo farcela". L'Onu infatti partecipa all'Expo con una serie di installazioni il Cucchiaio Blu realizzate proprio spingere il progetto Fame Zero e il segretario generale sarà all'Esposizione universa. In quell'occasione gli sarà consegnata la Carta di Milano, il documento che impegna i cittadini di tutto il mondo, i governi, le istituzioni e le imprese a garantire il diritto al cibo come diritto umano fondamentale.

L’intervento del Presidente della Repubblica, con l'invito al "coraggio della discontinuità” che oggi serve ancor perché “non bisogna ritrarsi di fronte alle innovazioni anche radicali, ma pensare ad esse come necessità di guardare al futuro con nuovi criteri” mettendo da parte “la nostalgia di esperienze usurate”, racchiude il senso delle giornate di Palazzo Vecchio con il Salone dei Cinquecento che ha visto sfilare mezzo governo, politici, imprenditori e quanti a vari titolo sono o si sentono protagonisti di Expo.

"Sarà l'Expo della fiducia di farcela bene e nei tempi, di accogliere visitatori da tutto il mondo, di dimostrare che siamo il segno di un mondo migliore”, ha detto il commissario di Expo, Giuseppe Sala. "Dimostreremo che “siamo in grado di fare un evento memorabile". E se nella fase di preparazione di Expo "abbiamo avuto anche momenti di difficoltà per la presenza di malintenzionati, oggi grazie anche al lavoro di Cantone, è un esempio di legalità, controllo dei conti, dei costi e rispetto dei tempi". "Noi stabiliremo il record per la presenza di padiglioni dei singoli Paesi con 54, battendo Shanghai che ne aveva 42", ci saranno “più padiglioni asiatici a Milano che a Shanghai. "Nei nostri piani iniziali credevamo di vendere 4 milioni di biglietti prima dell'apertura. Siamo ad ora a 8 milioni e 800 mila biglietti: un milione in Cina, 700 mila in Usa, molti in Asia e Africa. C'è una voglia di Italia straordinaria".

“Voglia d'Italia nel mondo e noi dobbiamo essere all'altezza. L'Italia è la patria del bello, questa sfida ci renderà più ricchi, più consapevoli di quello che siamo e più fiduciosi nel futuro”, ha ribadito il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina lanciando un "appello a ciascun italiano a vivere l'occasione di Expo”. "Penso che anche con una iniziativa come questa si capisca il senso profondo dell'appuntamento Expo, come un grande appuntamento per tutto il Paese. E l’Italia sta rispondendo”, ha sottolineato il ministro ricordando i tantissimi progetti delle imprese, delle associazioni, degli enti locali, delle Università "che in questi mesi, a ogni latitudine, si sono presentati, proposti: abbiamo un patrimonio ricchissimo di elaborazioni di idee e uno degli obiettivi delle giornate di Firenze è rendere evidente questo sforzo nazionale”. A Milano, dal primo maggio in poi, "si vedrà sempre di più e si capirà che c'è un grande tema di contenuti che tutta l'Italia sta preparando".

In tema di contenuti che guardano al mondo, Emma Bonino ha ricordato il progetto We Women for Expo partito fin dalla fase della candidatura di Milano a sede dell'Expo. "E' un progetto che concepimmo con Letizia Moratti, allora sindaco di Milano e con Diana Bracco, che è oggi è commissario del Padiglione Italia. Io all'epoca ero ministro del Commercio internazionale del governo Prodi. Il progetto We Woman for Expo renderà protagoniste nell'Esposizione universale di Milano le donne di tutto il mondo attraverso una serie di iniziative, tra le quali la sottoscrizione del documento Alliance Women for Expo portata avanti dal ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, una iniziativa culturale portata avanti dalla Fondazione Mondadori e uno spazio riservato alle donne nel Padiglione Italia. Spazio che metterà in vetrina i progetti vincitori dei concorsi Progetti delle donne e Progetti per le donne lanciati dal commissario del Padiglione Italia. Con l'obiettivo, afferma Diana Bracco di "valorizzare il talento e la capacità imprenditoriale e progettuale dell'universo femminile".

E non è un caso che sia intervenuta con un videomessaggio un'altra donna, il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi: "Dobbiamo fare i conti con un mondo nel quale lo sviluppo sia equilibrato e rispettoso dell'ambiente. La popolazione del pianeta è in aumento, e dobbiamo far fronte alla necessità di nutrire tutti nel modo giusto". Suu Kyi ha auspicato che Expo Milano 2015 rappresenti "l'occasione per condividere idee e discutere i metodi e gli strumenti perché le generazioni future seguano una corretta alimentazione". "Mi auguro che un giorno loro possano aiutare altri nel mondo meno fortunati", ha aggiunto ammonendo: "Non saremo mai in grado di nutrire i nostri popoli adeguatamente dove c'è un conflitto" perché "dove c'è un conflitto la nutrizione ne risente: il cibo è fra le principali preoccupazioni per chi è in guerra, perché mettere insieme due pasti al giorno è difficile, una vera lotta".
E in effetti è così, perché al centro di Expo Milano 2015 ci sono le grandi sfide globali del cibo, della produzione sostenibile, della lotta alla fame nel mondo da affrontare in futuro, che sono il "nutrimento" dell’anima di questa Esposizione Universale che è anche, come ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni "un luogo di dialogo e di passi avanti per la pace".

La visita fra i Padiglioni delle meraviglie è dedicata a questo, ai temi alti che interessano il Pianeta e sono messi per la prima volta in primo piano, alla scoperta dei Paesi stranieri che hanno scelto l'Italia e Milano per presentarsi, alle eccellenze del nostro Paese declinate in tutte le loro espressioni e "potenze" che si rivolgono alnche al "vivaio" dei giorvani della Expo Generation, al cibo come nutrimento, mensa, condivisione e piacere ma anche all’intrattenimento e alla divulgazione che porterà milioni di

visitatori di tutto il mondo nel sito espositivo, soprattutto famiglie e bambini, coinvolgendoli e facendoli partecipare da protagonisti attraverso un'esperienza unica al tema Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita.

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