Il sacrificio del maresciallo Vincenzo Di Gennaro non rimarrà vano. A prometterlo è il responsabile del Viminale, Matteo Salvini, che annuncia misure restrittive e il classico giro di vite su malavita e criminalità organizzata. Il sacrificio del militare, intanto, è servito a ricompattare tutte le forze politiche a difesa dell'Arma. Grillini compresi. Gli stessi che soltanto due anni fa proposero un emendamento al ddl sulla sicurezza proposto dall'allora ministro Marco Minniti che prevedeva la schedatura degli agenti di polizia impiegati a fare il servizio d'ordine durante le manifestazioni. Emendamento che ovviamente non passò ma che lasciò traccia e uno strascico di polemiche. Oggi il leader del Movimento non vuole restare indietro rispetto a Salvini e, visto che si trova in campagna elettorale, cavalca con audacia l'onda dell'indignazione e della difesa dell'Arma. Di Maio tuona infatti con piglio deciso sulla sua pagina Facebook: «Questo omicidio non ha colpito solo due servitori dello Stato, ma l'intero Stato. Chi tocca un carabiniere tocca lo Stato, tocca ognuno di noi. Ora basta, ci sarà una reazione!»
Anche la vicenda di Stefano Cucchi aveva consentito a molti di smarcarsi dall'Arma e oggi invece si ricompattano e tra i primi a portare solidarietà ai militari è proprio la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, che sulla sua pagina Facebook scrive: «Che questa morte nell'adempimento del proprio dovere non venga dimenticata. Sotto ogni punto di vista». Se può risultare scontata la solidarietà del governatore pugliese (con un passato da magistrato) Michele Emiliano, risulta meno scontata la richiesta di inasprimento dell'ordine pubblico da parte di Ubaldo Pagano. Compagno di partito di Emiliano, Pagano lamenta: «Foggia ha bisogno di sicurezza, di più uomini e mezzi per le forze dell'ordine, non dei tweet di Salvini». Laddove il governatore pugliese invece ricordava il suo passato di procuratore al fianco di carabinieri e poliziotti. «Avendo lavorato per anni accanto a queste persone, per me un fatto del genere è insopportabile, pesantissimo. E ci ricorda delle tante persone senza le quali questo paese non starebbe in piedi. A queste meravigliose persone, tra le quali il maresciallo Di Gennaro, delle quali non si sente mai parlare se non il giorno in cui succede loro qualcosa di irreparabile, dedico il mio pensiero». Anche il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti si mostra vicino all'Arma e ai familiari della vittima e annuncia: «Ora giustizia e impegno sempre più forte contro il crimine». Ordine e sicurezza sembra diventata lo slogan preferito dagli esponenti del centro-sinistra se anche il senatore pugliese Dario Stefàno (Pd) commenta: «Non occorre arrivare a episodi terribili come questo per capire che ci sono zone del Paese in cui è obbligatorio aumentare il controllo, far sentire lo Stato ancora più presente».
Anche il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, punta l'indice contro una situazione definita insostenibile. «Un atto terribile che dovrebbe fare riflettere - dice - sul concetto di sicurezza e sulle condizioni in cui le forze dell'ordine lavorano quotidianamente nel nostro Paese».
Mestamente il Sappe (sindacato della polizia penitenziaria) per voce del suo segretario Donato Capece si augura che il sacrificio di Di Gennaro «non venga dimenticato come invece regolarmente accade per i nostri caduti».
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