La vittoria dei medici Boom di vaccinati: nel 2017 il 30% in più

L'obbligo di legge ha aiutato a recuperare i figli di chi si è sempre opposto all'esavalente

La vittoria dei medici Boom di vaccinati: nel 2017 il 30% in più

La battaglia pro vaccini è stata tutto fuorché semplice. Ma il fronte medico può chiudere l'anno con una bella soddisfazione: la legge che obbliga i genitori a vaccinare i figli sembra funzionare, e pure bene. Tanto che, da quando è attivo il decreto Lorenzin, tre bambini non vaccinati su dieci si sono messi in regola. Pena: il rifiuto della loro iscrizione a scuola, asilo compreso.

La legge «è stata uno strumento decisivo che ha fermato l'incremento delle malattie infettive» sostiene un articolo pubblicato sul numero di gennaio 2018 della rivista scientifica The Lancet infections Diseases. Ad anticiparlo sul suo profilo Twitter è uno degli autori, Carlo Signorelli, ordinario di Igiene e sanità pubblica dell'università di Parma, che ha analizzato tutti i dati delle vaccinazioni degli ultimi mesi assieme alla ricercatrice di Igiene Anna Odone e a Stefania Iannazzo, della direzione generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

«I dati provvisori di cinque regioni - scrive Signorelli - indicano tra giugno e ottobre 2017 un incremento del 1% per l'esavalente, del 2,9% per il vaccino Mpr (morbillo, parotite e rosolia). Il recupero dei bambini non vaccinati è stato del 29,8% per i nati fra il 2011 e il 2015». «Sono dati davvero entusiasmanti» commentano i medici sui social. E lo sono sul serio, soprattutto se si considera che il Veneto, che nel 2007 aveva sospeso l'obbligatorietà impegnandosi in campagne di convincimento e informazione, in dieci anni ha visto calare la copertura per l'esavalente del 5,2% contro una media italiana del 3,2%.

«Alla faccia dei pessimisti e di quelli che con l'obbligo si ottiene l'effetto opposto - commenta il virologo del San Raffaele, Roberto Burioni, uno dei fautori delle campagne pro vaccini sui social network - I primi dati ci autorizzano a sperare che in Italia stia accadendo quello che è già accaduto in California dove, in due anni di obbligo serio, la copertura è aumentata di più del 5%. Da noi potrebbe andare ancora meglio. Non è però il momento di fare polemica: è il momento di gioire insieme perché un provvedimento sembra essere efficacissimo e di questa efficacia ne beneficeranno i più piccoli che non sono ancora stati vaccinati, i più deboli che non si possono vaccinare e in generale tutti quanti, visto che un paese senza morbillo e senza altre brutte malattie è un paese più sano e più felice. Insomma, con il decreto Lorenzin abbiamo fatto un bel gol alle malattie. Siamo in vantaggio e speriamo di vincere la partita». Potrebbe essere proprio il Lancet a decretare la fine della mala informazione sui vaccini e delle sue conseguenze. Proprio sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica cominciò tutto quando, nel 1998, il medico inglese Andrew Wakefield (ora radiato) pubblicò uno studio che segnalava un possibile legame tra autismo e vaccino trivalente. Una ricerca fasulla, che si rivelò ben presto un'enorme bufala ma che creò un danno mediatico enorme, fatto di tam tam deleteri sui social e di campagne di boicottaggio ai vaccini del tutto infondate. Eppure gli ultimi dati dimostrano come, sul web, i pro vax battono i no vax 80 a 20, raccogliendo il maggior numero dei consensi.

Lo sostiene una ricerca di Voices from the blogs, spinoff dell'Università degli studi di Milano, che ha analizzato 530mila commenti pubblicati da circa 60mila utenti su Twitter e Facebook nell'arco di un anno e mezzo (tra settembre 2015 e marzo 2017).

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