Salute

Il pisolino fa bene, dimezza i rischi di infarto e ictus

A dirlo uno studio condotto dall‘ospedale universitario di Losanna. Non importa se la pennichella è breve o lunga, basta farla

Il pisolino fa bene, dimezza i rischi di infarto e ictus

Il pisolino pomeridiano fa bene, alla faccia di chi invece si dichiara contrario a riposare anche poco tempo dopo mangiato. A dirlo è una ricerca condotta dall‘ospedale universitario di Losanna, coordinata da Nadine Häusler, pubblicata sulla rivista scientifica Heart. Gli studiosi hanno preso in esame 3,462 soggetti abitanti nella città svizzera, di età compresa tra i 35 e i 75 anni. In media i partecipanti sono stati seguiti per cinque anni dopo un primo controllo, eseguito dopo circa tre anni dall‘inserimento nella ricerca.

Circa il 20% degli esaminati aveva dichiarato di ricorrere alla pennichella pomeridiana una o due volte la settimana. Il 10% addirittura tre o più volte, se non anche tutti i giorni. Tra questi amanti del riposino soprattutto gli anziani, le persone in sovrappeso e i fumatori. Durante il periodo di osservazione sono stati 155 gli eventi cardiovascolari comparsi. Chi riposava anche solo una o due volte ogni sette giorni dimezzava il rischio di avere un infarto, un ictus o una insufficienza cardiaca. Ben il 48% in meno rispetto a coloro che non chiudevano mai gli occhi al pomeriggio.

I risultati ottenuti hanno anche preso in considerazione l‘età dei partecipanti e il loro riposo durante le ore notturne, sia la qualità che la durata. Nonchè i rischi di patologie cardiovascolari, come per esempio l‘ipertensione e il colesterolo. I dati sarebbero stati influenzati solo dall‘età anziana dei soggetti presi in esame, soprattutto gli over 65, e dalle apnee ostruttive nel sonno di alcuni partecipanti. Ininfluente invece la durata del pisolino al fine dello studio. Che fosse di cinque minuti o di oltre un‘ora non importava. L‘importante è quindi staccare la spina, anche se solo per pochi minuti. Ancora meglio per chi riesce a dormire almeno un'ora dopo pranzo, in questo modo la memoria al lungo termine ne trarrebbe un bel vantaggio.

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