Quando gioca il Barcellona la parola impossibile va rimossa dal vocabolario. Perché quando il talento si mischia alla foga agonistica e va in scena nel palco da brividi di un Camp Nou che spinge fortissimo tutto può davvero succedere. Incredibile, storico, da brividi. Una follia assoluta su cui quasi nessuno avrebbe scommesso davvero. Il Paris Saint Germain vince l’andata degli ottavi di finale di Champions per 4 a 0. Tutto finito e qualificazione in tasca per i francesi? Neanche a parlarne perché gioca il Barcellona. I blaugrana vanno sul 3 a 0 e dominano, beccano il gol del 3 a 1 di Cavani e quindi vanno fuori. Come possono segnarne altri 3? Possono, sono il Barcellona.
Al Camp Nou succede l’impossibile. Finisce 6 a 1, con tre gol realizzati negli ultimi 7 minuti. L’ultimo, quello decisivo, a 9 secondi dalla fine quando il Psg ormai pensava di averla scampata. Un’impresa, un sogno, una roba da brividi, mai vista prima, da matti. La sfida col Paris Saint Germain era davvero qualcosa di impensabile. Almeno sulla carta, soltanto sulla carta. Servivano quattro gol al Barcellona. Serviva non subirne. E quando al terzo minuto della ripresa i blaugrana erano avanti 3 a 0 l’impresa, il sogno remuntada, sembrava davvero a portata di mano. E sembrava tutto quasi troppo facile per come il Barça aveva messo le cose.
Ma a risvegliare una squadra e tutta la Catalogna ci ha pensato Edinson Cavani che a mezz’ora dalla fine ha messo a segno la rete del 3 a 1 che sembrava aver chiuso il discorso qualificazione una volta per tutte. Come poteva una squadra segnare sei gol a una squadra top europea che all’andata li aveva annientati? E invece ce l’ha fatta. Un monologo costante, fino al finale incredibile. Pronti-via e subito Barcellona in vantaggio con Luis Suarez, rapace in area a sfruttare una dormita della difesa parigina. Il miglior modo per mettere paura al Psg che, infatti, sparisce dal campo. Le giocate riuscite all’andata non vengono nemmeno cercate, i giocatori che a Parigi avevano dominato non la prendono mai e il Barça domina. Occasioni, pressing, nessuna sofferenza. E un colpo di genio di Iniesta che con un tacco da maestro causa l’autogol di Kurzawa.
Inizia il secondo tempo, le facce lunghe dei giocatori francesi sono tutte un programma e al terzo minuto Neymar si guadagna il rigore che Messi realizza. Eccola lì l’impresa, a portata di mano. Un gol, soltanto uno per ribaltare l’impossibile. Ma c’è Cavani, il gol lo segna lui. L’impresa impossibile sembra ormai un miraggio. E il gol su punizione di Neymar sembra il classico rimpianto su cui cullarsi e medicare le ferite di un’eliminazione. E invece il Barcellona ci crede ancora, spinge, domina e guadagna un altro rigore (questa volta merito di una mezza simulazione di Suarez) che Neymar realizza: 5 a 1 e tutto ancora in discussione. Ma c’è solo il recupero, 5 minuti da brivido in cui provarci con mischioni e assalti all’arma bianca. Sull’ultimo ecco spuntare Sergi Roberto che in spaccata anticipa Trapp e realizza il sogno che sembrava impossibile: 6 a 1. Ribaltato il 4 a 0 dell’andata. Riscritta la storia del calcio. E riscritto il vocabolario alla voce «impossibile». Il Barça di Luis Enrique che a fine stagione lascerà la Catalogna ce l’ha fatta. L’impossibile è diventato possibile.
E ora, guai a chi ai quarti si troverà questo Barcellona da sogno.POKER BORUSSIA: TRIS AUBAMEYANG
Nulla di storico ma rimonta anche per il Borussia Dortmund che nell’altro ottavo di finale ribalta la sconfitta per 1 a 0 dell’andata superando in casa il Benfica con un netto 4-0 con tre gol firmati Aubameyang.
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