«5 per mille», le scadenze Vademecum per donare

«5 per mille», le scadenze Vademecum per donare

Settimo anno di vita superato e non c'è ombra di crisi per il «5 per mille». Il meccanismo italiano di sussidiarietà fiscale, introdotto per la prima volta nella Finanziaria del 2006, è stato concepito per dare la possibilità di un sostentamento finanziario al mondo del non profit e del volontariato. Enti di diritto privato che operano senza finalità di lucro in settori di rilevanza sociale, associazioni di promozione sociale, beneficenza, enti di ricerca scientifica e sanitaria, servizi sociali dei Comuni. Ma oggi anche associazioni sportive dilettantistiche.
I beneficiari del contributo devono essere iscritti in un apposito elenco, sulla base di alcuni requisiti. La circolare per il 2013, emessa il 21 marzo dell'Agenzia delle Entrate, ha stabilito che e domande di iscrizione devono essere presentate a partire dal 22 marzo, data di apertura del canale telematico, ed entro il termine del 7 maggio 2013. Per questo adempimento si utilizza il software dedicato al 5 per mille disponibile sul sito della stessa Agenzia (www.agenziaentrate.gov.it). Il 14 maggio sarà pubblicato un elenco provvisorio dei beneficiari, il 20 scadrà il termine per le eventuali correzioni e sette giorni dopo l'elenco sarà aggiornato. Tutte queste procedure possono essere condotte per via telematica, anche se devono essere perfezionate con una comunicazione via raccomandata - una dichiarazione sostitutiva di notorietà - con scadenza 1° giugno.
Il 5 per mille italiano, copiato poi da mezza Europa, non è mai stato stabilizzato sul piano normativo. Non è previsto da una legge, ma rinnovato di anno in anno dai governi, che fissano il tetto massimo di spesa. Nel 2012 ha toccato i 400 milioni. Nel 2013 è fissato in 400. Entro un anno i soggetti beneficiari devono fornire una rendicontazione. Il contribuente che non voglia limitarsi a destinare parte dell'Irpef ma intenda donare denaro alle Onlus (quindi non a enti non commerciali qualsiasi) può farlo seguendo due strade. Le spiega Claudio Orsini, dottore commercialista con studio a Bologna, esperto della materia. «La detrazione Irpef per le erogazioni alle Onlus aumenta dal 19% (valida fino al 2012) al 24% nel 2013 e al 26% nel 2014. Per la detrazione, se io dono nel 2013 con le solite modalità (assegno, bonifico ecc.) mille euro, pago meno imposte per il 24% cioè 240 euro. In sostanza ho una detrazione di imposta pari al 24% dell'importo donato. L'unico problema è che ho un limite massimo su cui calcolare la detrazione che è pari a 2.065,83 euro». «In alternativa - spiega ancora Orsini - posso usufruire di una riduzione dell'imponibile (cioè l'importo su cui si calcola l'imposta) per mille euro. Quindi in sostanza riduco l'importo su cui calcolo l'imposta e utilizzo questa possibilità se la mia aliquota marginale è superiore alla percentuale di detrazione che avrei nell'altra ipotesi (quindi fino al 2012 il 19% e dal 2013 il 24%)». «Si tenga presente - aggiunge - che sopra i 15mila euro l'aliquota marginale che si applica è del 27% per cui per redditi sopra questo importo conviene sempre optare per la deduzione.

Questa "deduzione" (non detrazione) ha però un limite pari al 10% del reddito complessivo e comunque nella misura massima di 70mila euro».

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