Giorn-di-bordo

A80 Apsaras sfida gli oceani per arrivare al suo armatore

Antonella Di Leo: «Barca che conferma la vocazione per la grande crociera, leggera, robusta, performante»

Maurizio Bertera

Non c'è metodo migliore per «raccontare» la qualità di una nuova barca che vederla su lunghe rotte, nelle condizioni di mare e di vento più diverse. Non c'è brochure che valga di più, non c'è marketing. Ecco perché merita attenzione (e invidia, lo ammettiamo) l'equipaggio di Apsaras, l'Advanced A80 che sta girando il mondo per trasferire lo yacht dall'Italia a Hong Kong, atteso da un armatore locale.

Un tour stupendo, iniziato a Porto Santo Stefano il 23 novembre scorso e che ha portato Fabio Beccattini e la sua ciurma a toccare Brasile, Sudafrica, Seychelles e Maldive, lo Sri Lanka dove si è chiusa la prima parte del viaggio. Nella grande isola, Apsaras verrà preparata in vista della traversata dell'oceano indiano sino alla Thailandia dove prenderà parte alla prestigiosa Phuket King's Cup Regatta in dicembre. Basta? Assolutamente no.

Il viaggio, infatti, proseguirà verso la Malesia e l'Indonesia per arrivare in Australia e Nuova Zelanda. A quel punto, si doppierà l'iconico Capo Horn per risalire lungo l'intero continente americano, sino a Vancouver in Canada. Da lì si andrà alle Hawaii, alle Isole Marshall e al Giappone per terminare - senza fretta - l'avventura a Hong Kong nella seconda metà del 2018.

«È una navigazione che conferma la vocazione di Advanced Italian Yachts per la grande crociera: da sempre leggerezza, robustezza e performance sono qualità imprescindibili per ogni modello - spiega Antonella Di Leo, al timone del cantiere insieme con il marito Marco Tursini - Apsaras, salvo poche modifiche nel layout, è una barca assolutamente di serie. Inoltre per questo viaggio, abbiamo fornito all'armatore un comandante: formula che intendiamo seguire nel futuro, per un servizio sempre più completo per chi sceglie il nostro brand».

L'A80 è un semicustom per chi non vuole compromessi sull'estetica e sulle prestazioni: non a caso, Apsaras si è imposta nella sua categoria nell'Arc 2015. Dietro c'è stato un lavoro di squadra con firme di assoluto livello: Reichel-Pugh per le linee d'acqua, Nauta per lo styling generale e l'interno, Advanced Yachts - nel sito di Fano - per la costruzione in sandwich con tessuti di vetro, rinforzi in carbonio e resina epossidica sotto vuoto. Il risultato è un blue water cruising di quasi 24 metri di lunghezza per 6 di larghezza che disloca meno di 40 tonnellate e che grazie a un piano velico potente ma equilibratissimo di 326 metri quadratinaviga in modo impeccabile, macinando miglia su miglia, in sicurezza.

Del resto, è un'avventura tecnica, umana e con un tocco mistico: il nome della barca indica lo spirito femmina delle nubi e delle acque nelle mitologie indù e buddista come attesta l'etimologia ap (acqua) e sar (muoversi).

Bello davvero, complimenti a chi l'ha scelto.

Commenti