Stile

Accostare l'imprevedibile è la vera perfezione

Era destinato alla carriera imprenditoriale nell'azienda di famiglia (il Gruppo Salini Impregilo, colosso delle costruzioni italiane) ma anche se ci ha lavorato per 10 anni non ha potuto resistere al canto delle sue sirene: i gioielli. «È una passione nata con me, non ho mai pensato di fare altro nella vita» dice Fabio Salini, 53 anni, romano e gentiluomo nell'anima. Dopo il liceo s'iscrive a geologia con indirizzo gemmologico deciso all'insaputa di tutti. Il suo segreto viene svelato quando si laurea con una tesi sugli smeraldi. Mentre la famiglia si riprende dallo shock segue uno stage trimestrale con Jacqueline Karachi-Langane, direttore creativo di Cartier. Da lei impara a disegnare, ma il resto è suo: un gusto deciso e inconfondibile sotto il segno del più alto artigianato Fabio è famoso per l'accostamento tra materiali a prima vista incompatibili: rame ossidato e pietre di rara bellezza, rami di corallo e fili di seta, bambù brasiliano oppure cuoio nero e diamanti, carbonio e smeraldi, paglia intrecciata e gocce di quarzo, galuchat e rubini sang de pigeon. Nelle sue creazioni c'è sempre molta poesia ma anche tanto mestiere, forma e sostanza sotto il segno del colore. D'altro canto ha lavorato per Bulgari dal 1988 fino al '94, gli anni in cui il celebre marchio romano ha riscoperto il proprio heritage fatto di accostamenti cromatici sensazionali e costruzioni di altissimo design. A questo punto Fabio rinuncia ai propri sogni per un decennio, ma impara qualcosa, per esempio il concetto d'ingegnerizzazione per cui poi riuscirà a usare oro e titanio in modo sorprendente assemblando tutti i pezzi su placche di resina. Nel '99 realizza per hobby una collezione di gioielli che viene presentata da Petocchi, storica gioielleria di Roma. Rania di Giordania vede per caso uno dei suoi pezzi e gli chiede di realizzarle qualcosa di esclusivo. Lo sfoggia a Londra nel 2000 per la festa del venticinquesimo anniversario della carriera di Giorgio Armani. Il successo è notevole ma lui aspetta altri quattro anni per lanciarsi nella nuova avventura. «Preferisco il lusso di nicchia a quello di macchia» spiega nel suo bellissimo atelier che sembra uno scrigno di velluto.

Il destino non poteva attendere.DFed

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