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Aereo guasto: lo ripara un passeggero

E' stato tutto merito di un ingegnere, che si trovava a bordo di un charter diretto da Minorca a Glasgow, se il volo è andato a buon fine. Si è offerto volontario ed ha riparato il velivolo fermo sulla pista di decollo. Il volo ha avuto solo trenta minuti di ritardo e non otto ore, come annunciato

Aereo guasto: lo ripara un passeggero

Madrid - Lupus in fabula, avranno detto le hostess del charter della Thomas Cook diretto da Minorca a Glasgow, tirando un sospiro di sollievo. Perché avere un passeggero ingegnere, nel caso di un guasto aereo, è quanto di più insperato possa mai capitare, degno del più bel lieto fine. Una vera fortuna, prontamente scesa dal velivolo e offertasi come volontario per rammendare il disguido meccanico che avrebbe ritardato la partenza di centinaia di minuti.

Alla fine, invece, solo trenta minuti dopo l'aereo si è alzato in volo. Pericolo scongiurato dopo l’iniziale annuncio del pilota che, a causa del guasto, aveva parlato di otto ore di ritardo - il tempo necessario affinché la compagnia aerea inviasse un tecnico dal Regno Unito. Proprio in quel momento un ingegnere meccanico che lavora per un’altra aerolinea che fornisce voli charter, la Thomson Airways, si è fatto avanti e ha offerto il suo aiuto. “Abbiamo prima controllato la sua licenza e verificato che fosse chi diceva di essere, e lui è riuscito a risolvere il problema e a evitare il ritardo. Gli siamo molto grati per essere stato a bordo quel giorno”, ha detto una portavoce della compagnia Cook.

E al termine dell’operazione, il provvidenziale salvatore, è stato accolto con un doveroso, lunghissimo, applauso.

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