Cultura e Spettacoli

All'asta le lettere d'amore di George Orwell

Venti missive autografe in vendita a Londra: raccontano di un «triangolo» fra lo scrittore e una coppia di amici negli anni Trenta

Sono lettere d'amore e di lavoro. Ma, soprattutto, la testimonianza di un triangolo anni Trenta, quello formato da George Orwell, allora scrittore in cerca di fama e di pubblicazione, Eleanor Jacques e Dennis Collings, entrambi suoi amici intimi e futuri sposi. Ora le lettere, una ventina, tutte scritte a mano da Orwell e firmate col suo nome, Eric Arthur Blair, vanno all'asta. E, nonostante la crisi, da Bonhams si aspettano di guadagnare quasi 50mila euro. D.J. Taylor, biografo dello scrittore, ha spiegato perché: «Queste lettere sono i documenti esistenti più rivelatori su Orwell, che era un uomo molto riservato».
A mettere in vendita le missive è la figlia dei Collings. All'epoca Eleanor e Dennis erano già fidanzati; l'autore di 1984 li frequentava quando viveva a Southwold, nel Suffolk. Erano i suoi amici più cari, ma Eleanor Jacques era anche qualcosa di più: di nascosto da Dennis, il futuro marito, lei e Orwell intrecciarono una relazione. In una lettera dell'estate del 1932, pubblicata dal Telegraph, Orwell, allora 29enne e ancora sconosciuto, ricorda a Eleanor un loro appuntamento segreto: «Non dimenticarti di giovedì, alle due e un quarto alla libreria Smith. E, se mi ami, non cambiare idea prima di allora». Insomma la supplica di non bidonarlo: «Per favore scrivimi un biglietto per assicurarmi che non hai cambiato idea». Orwell confida anche la passione, parla dei loro momenti di intimità; ma è anche insicuro della loro relazione illecita e preoccupato di non offendere l'amico Dennis. «Spero che mi lascerai fare l'amore con te ancora qualche volta ma, se non vorrai, non importa. Ti sarò sempre grato per la tua gentilezza nei miei confronti».
Un po' di dramma, un po' di insistenza: «Non mi hai detto se mi avresti lasciato essere ancora il tuo amante. Certo quando Dennis è qui non puoi, ma altrimenti? Non devi se non vuoi, ma spero che tu voglia». A lui, Dennis, l'amico e fidanzato tradito, Orwell parla invece del suo lavoro, delle sue esperienze tra le classi sociali sfruttate d'Inghilterra, i suoi «su e giù» fra Parigi e Londra, senza un soldo (anche se lui aveva studiato a Eton). «Non era un bel periodo per lui» spiega il biografo Taylor. Ma queste lettere - assicura - sono una rarità: «Non rivelava mai molto di se stesso, perfino agli amici.

Queste lettere, in cui parla di sé, in un momento in cui non era ancora famoso, sono davvero inusuali».

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