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Lynne Cox e quella nuotata nello stretto di Bering per fermare la Guerra fredda

Il 7 agosto del 1987 l'atleta americana impiegò poco più di due ore per andare dal territorio americano a quello russo, così da testimoniare l'estrema vicinanza tra i due popoli

Lynne Cox e quella nuotata nello stretto di Bering per fermare la Guerra fredda

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L'acqua è comunque gelata, anche se è il 7 di agosto. Ma la missione da compiere scalderebbe chiunque. Lei ha trent'anni, viene da Boston, e di mestiere fa la nuotatrice professionista. Non si lascerà scoraggiare dal clima o dai capricci delle correnti. Anche perché ha proposto lei di farlo. Nel 1987, quando ancora le tensioni della lunga Guerra fredda tra Usa e Urss non accennano a scemare, Lynne Cox ha appena compiuto trent'anni. E pensa che, in fondo, le cose possano cambiare soltanto a patto che ciascuno provi a metterci del suo.

Così, quell'anno, scorre con l'indice premuto contro la cartina geografica, in cerca del punto di congiunzione più vicino tra i due territori. Fa centro quando individua le Isole Diomede, due eruzioni rocciose che si guardano l'una con l'altra, conficcate nel bel mezzo del glaciale stretto di Bering. Una appartiene agli Usa, l'altra ai sovietici. Anche i fusi orari sono clamorosamente differenti. Eppure quasi si toccano.

Cox non deve rimuginarci più di tanto. Studia il meteo, la temperatura, il periodo migliore dell'anno, il flusso delle onde. Poi comincia una preparazione specifica per compiere l'impresa. Ma non c'entra lo sport, qui. Anzi, è un veicolo per mandare un messaggio limpido: "Se nuoto da una sponda all'altra in mondovisione - pensa Lynne - potrò dimostrare a tutti quanto questi due popoli siano così vicini. Quando sia inutile continuare ad essere ostili".

Lynne
Lynne Cox oggi

Il mese prescelto non può che essere agosto, ma il termometro infilato in acqua dice comunque che sono 5 gradi. Cox è più che preparata: si infila la muta, si immerge, si ambienta per il giusto periodo e poi parte. Le condizioni sono proibitive, perché anche un corpo allenato patisce tremendamente quel freddo e poi le correnti che agitano lo stretto spingono dove vogliono chi osa sfidarlo. Ma Lynne procede a dritto, affiancata da una barca, e non molla. Arriverà sull'altra isola dopo due ore e sei minuti di bracciate, accolta dagli applausi della popolazione locale, che la abbraccia. Un formidabile segnale di distensione.

Anche Michail Gorbačëv ne rimane fortemente colpito e, successivamente, la invita al Cremlino per ringraziarla del gesto. Più tardi, quando nel dicembre di quello stesso anno, a Washington, firmerà con Ronald Reagan il trattato sulle forze nucleari a medio raggio, confesserà che Cox, con il suo gesto, ha ispirato quell'avvicinamento. "L'estate scorsa ad una coraggiosa americana di nome Lynne Cox ci sono volute solo due ore per nuotare da uno dei nostri paesi all'altro. Abbiamo visto in televisione quanto sia stato sincero e amichevole l'incontro tra il nostro popolo e gli americani quando è entrata sulla sponda sovietica. Ha dimostrato con il suo coraggio quanto vicini gli uni agli altri vivono i nostri popoli".

Da parte di Reagan non arriva la stessa reazione: anzi, il presidente americano dichiarò di non aver capito a chi si fosse riferito il collega al momento della firma del trattato.

Ma, in fondo, poco importa: Lynne Cox il suo traguardo l'aveva già raggiunto.

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