Guerra in Ucraina

Mondiali di scherma, squalificata l'ucraina Kharlan: ecco cos'è successo

Olga Kharlan ha battuto 15-7 la collega e rivale russa Smirnova. L'ucraina, però, si è rifiutata di stringere la mano all'avversaria ed è stata così squalificata, come da regolamento

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Squalifica a sorpresa, o forse no, ai Mondiali di scherma in corso a Milano. Nonostante la vittoria ottenuta in pedana, l'ucraina Olga Kharlan è stata estromessa dalla manifestazione. Motivo? Non aver stretto la mano alla sua avversaria, la russa Anna Smirnova. Al termine dell'ultimo assalto, infatti, l'atleta russa aveva cercato la stretta di mano della collega, che ha invece effettuato solo un tocco di sciabola, visibilmente scocciata e contraria al saluto. Naturalmente la causa di questo gesto comunque antisportivo è il conflitto che sta andando avanti ormai da un anno mezzo tra Russia e Ucraina.

Cosa dice il regolamento

La 32enne di Mykolaiv, fidanzata del 36enne Luigi Samele specialista della sciabola, dunque, nonostante la netta vittoria per 15-7, non sarà in pedana nel turno successivo. Secondo quanto previsto dal regolamento (articolo 122), infatti, il mancato saluto all'avversario, e quindi la mancanza di fairplay, comportano l'estromissione dalla competizione e così è stato. Ai sedicesimi di finale, Ilieva sarà orfana della sua avversaria Kharlan: la bulgara approda così direttamente agli ottavi di finale. Da segnalare anche la protesta di Smirnova, che dopo aver ricevuto questo trattamento da parte della collega, è rimasta in pedana per 45 minuti seduta su una sedia in segno di dissenso.

Secondo quanto trapela dall'entourage dell'atleta 32enne, Kharlan non ha ricevuto né l'assenso né il divieto da parte del ministro dello Sport ucraino che è anche presidente della Federscherma locale. Gli atleti, infatti sono stati lasciati liberi di gareggiare senza alcuna preclusione e la 32enne ha deciso di scendere in campo consapevolmente. Nei giorni scorsi, invece, alcuni i suoi connazionali avevano addirittura optato per la rinuncia a gareggiare contro atleti russi e bielorussi: si tratta delle quattro spadiste di Kiev e di Igor Reizlin che ieri ha scelto di non salire in pedana contro il russo Anokhin. Smentita invece la voce circolata in queste ore sul rischio squalifica di tutta la delegazione ucraina.

Una scelta politica

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha colpito ancora e l'ha fatto un'altra volta nel mondo dello sport. Kharlan, oro olimpico, è stata la prima atleta ucraina a scendere in pedana in questi Mondiali di scherma ma nonostante la vittoria è stata squalificata per il suo gesto ritenuto antisportivo. Altri colleghi di Kharlan hanno fatto ancora di più visto che lo spadista Igor Reizlin si è rifiutato di salire in pedana contro l'avversario russo Vadim Anokhin che ha passato automaticamente il turno.

La decisione dell'atleta, però, in quel caso è arrivata dopo un confronto con la sua federazione, che ha optato per questo segno di protesta verso l'invasione di Mosca contro Kiev. Il governo italiano ha ammesso gli atleti provenienti da Russia e Bielorussia presentandoli senza bandiera e inno attenendosi alle disposizioni del Comitato Olimpico Internazionale (Cio). La Federazione internazionale di scherma ha seguito le raccomandazioni del Cio di riammettere nelle competizioni gli atleti russi e bielorussi solo in forma individuale, neutrale, e laddove non siano a favore dell'invasione militare di Mosca in Ucraina e appartenenti a forze armate e di polizia.

L'intervento del ministro ucraino

Sulla questione è intervenuto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, che si è schierato totalmente dalla parte della connazionale con un post su Twitter che non lascia spazio ad alcuna interpretazione: "Anna Smirnova ha perso lealmente e ha deciso di giocare sporco con lo spettacolo della stretta di mano. Questo è esattamente il modo in cui l'esercito russo agisce sul campo di battaglia.

Olha Kharlan ha vinto lealmente e ha mostrato dignità. Esorto la Federazione a ripristinare i diritti di Kharlan e consentirle di competere"

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