Europei 2012

Altro che biscotto: la Spagna non fa sconti

Sarebbe bastato l'1-1 per passare entrambe... Partita da dimenticare, campioni sotto tono. Casillas ferma i croati, poi ci pensa Navas a sbloccare il risultato

Altro che biscotto: la Spagna non fa sconti

Alla Pge Arena di Danzica, più che un «biscotto», va in scena per lunghi tratti un incontro da thè e pasticcini. Non degno dei campioni del mondo e d’Europa in carica, ma forse nemmeno dei pugnaci slavi, arrivati in Polonia con l’obiettivo di stupire, ma capaci più di distruggere che di costruire. Alla fine però l’azione da tre tocchi delle Furie Rosse decide il match: ispira Xavi, Iniesta fa l’assist, Jesus Navas, riserva di lusso del gruppo di Del Bosque, non può che mettere dentro a porta spalancata.

L’1-0 subìto sui titoli di coda è un colpo al cuore della squadra di Bilic che esce dal torneo, mentre il guizzo del centrocampista del Siviglia regala il primo posto alla Spagna, comunque attesa da un quarto da brividi (se Francia e Inghilterra non «steccheranno» l’ultima sfida del girone). La qualificazione della Spagna non è mai in discussione, quella della Croazia sembra invece impossibile per quanto visto sul terreno di gioco.
Il sospettato «biscotto» del 2-2, con tanto di marcatori e minuti dei gol, arriva solo nei test sui monitor a circuito interno dell’Uefa. «Normale procedura tecnica, la stampa lo sa bene e ci sorprende che questo fatto sia diventato notizia», spengono le polemiche gli incaricati della federazione europea dopo gli spifferi dei siti di As e Marca.

In campo si assiste a tutt’altro, almeno nella prima parte: la tattica quasi rinunciataria di Bilic che cerca di chiudere gli spazi ai fuoriclasse spagnoli soprattutto sulle fasce (la formazione iniziale è zeppa di centrocampisti, il nuovo innesto è Pranjic che garantisce copertura, mentre Srna avanza di qualche metro a destra) e il consueto e stucchevole giro palla delle Furie Rosse che però non si concretizza in occasioni pericolose. Insomma le emozioni si contano sulle dita di una mano. Un po’ più attiva la squadra di Del Bosque, che propone lo stesso undici che ha passeggiato con l’Irlanda: si affaccia dalle parti di Pletikosa con Torres (buona respinta del portiere) e Silva e tenta qualche conclusione da lontano (vedi il tiro di Piquè). La Croazia esce dal guscio solo quando Pranjic si infila nello spazio lasciato libero dai difensori spagnoli e impegna a terra Casillas.

L’intervento duro di Sergio Ramos (nemmeno sanzionato con il giallo) su Mandzukic vicino alla linea di fondo in area di rigore sancisce una volta di più l’assoluta inutilità degli assistenti di porta. E lo stesso Stark, uno dei migliori arbitri europei, dimentica il cartellino in tasca in più di un’occasione. Il gol di Cassano spegne l’entusiasmo dei numerosi e rumorosi tifosi croati presenti sugli spalti di Danzica, ma non dà la spinta voluta agli slavi che possono solo segnare per sperare di restare all’Europeo.

La fiammata degli uomini di Bilic arriva dopo un’ora con Modric (fino a quel momento spettatore non pagante) che inventa un assist per Rakitic, il quale costringe alla grande parata Casillas. Il tecnico rocker, che ha chiuso la sua avventura con la nazionale croata ed è pronto ad emigrare a Mosca sponda Lokomotiv, tenta il tutto per tutto inserendo prima Jelavic - tenuto in panchina per una leggera influenza - e poi Eduardo, togliendo dal campo l’esausto Pranjic. La Spagna dal canto suo sembra poco ispirata, leziosa e un po’ supponente negli ultimi 20 metri, tanto che Del Bosque prova a svegliare la squadra con Fabregas che prende il posto di un Silva spesso fuori ruolo. Perisic impegna ancora un Casillas in grande spolvero, Iniesta scalda le mani a Pletikosa, mentre Busquets rischia il rigore su Corluka.

l finale è di marca spagnola e il gol di Jesus Navas, mossa azzeccata dal ct, allunga la serie positiva delle Furie Rosse: 17 partite senza sconfitte e soprattutto con un solo pareggio. Così Del Bosque festeggia il rinnovo sulla panchina fino al 2014 e si prepara al cammino verso Kiev.

Per una doppietta mai riuscita a nessuna nazionale.

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