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Altro che "House of Cards": i tabloid inglesi giocano pesante

Le dimissioni del conservatore Newmark maturate grazie e un tranello: il giornalista del Sunday Mirror si è finto un'ammiccante stagista per farsi inviare foto osé

Altro che "House of Cards": i tabloid inglesi giocano pesante

House of Cards? Sembra uno scherzo, se paragonato al caso delle dimissioni del sottosegretario inglese alla Società civile, il conservatore Brooks Newmark. E ai metodi utilizzati dai tabloid britannici per incastrarlo. Nel Regno Unito si discute se il ruolo pubblico ricoperto da un politico giustifichi l'uso di trucchi al limite della legge. Tanto che è nato anche un nuovo organismo di controllo sulla stampa, l'Independent Press Standards Organisation (Ipso).

Lo strumento è stato pensato dopo la bufera che ha travolto la stampa britannica con lo scandalo Tabloidgate. Appena istituito, l'Ipso viene ora testato per valutare i metodi usati da un giornale britannico per costringere alle dimissioni Newmark. Il politico si è fatto sorprendere a scambiare via social network foto sessualmente esplicite. Ma nel mirino finisce pure il Sunday Mirror, il domenicale che ha pubblicato un articolo con molti dettagli nato dall'inchiesta di un giornalista freelance in incognito. Newmark, sposato e con cinque figli, ha inviato messaggi e immagini a contenuto erotico a quella che pensava fosse un'ammiccante attivista conservatrice e che invece era il reporter "sotto copertura".

Un espediente limite da parte della testata, che sarà esaminata dal neonato garante degli standard giornalistici. L'accusa è di aver organizzato una trappola ai danni di Newmark, che c'è cascato, ma non solo. Si è fatto avanti infatti un altro conservatore, il parlamentare Mark Pritchard che era stato anche lui contattato dalla finta stagista, ma che ha fiutato l'inganno e ha annunciato di voler sporgere denuncia a Scotland Yard. Le polemiche si sono subito moltiplicate e il ministro per le Pari opportunità, la Tory Nicky Morgan, ha attaccato apertamente il Sunday Mirror.

Il tabloid difende invece i metodi della sua inchiesta che definisce "di interesse pubblico": "C'è un uomo che da sottosegretario inviava messaggi espliciti a qualcuno che credeva fosse una stagista 21enne. Questo è totalmente inappropriato e di interesse pubblico". Secondo le regole, l'elemento discriminante per giudicare un lavoro giornalistico in incognito è proprio la rilevanza rispetto all'interesse pubblico.

E su questo punto si giocherà la partita.

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