Cultura e Spettacoli

Anche ai tempi di Shakespeare, il pubblico mangiava durante gli spettacoli

Resti di cibo sono stati sul luogo dove sorgeva il «Rose Theatre», sponda destra del Tamigi. In galleria, dove sedevano i ricchi, frutti di mare e frutta secca d'importazione, nella parte sottostante il palco, riservata ai più poveri, noccioline o noci

Passano gli anni, cambiano i gusti del pubblico, trame e autori, ma resta il gusto di sgranocchiarsi qualcosa mentre si assiste a uno spettacolo: teatro, stadio o televisione. Così recenti ritrovamenti hanno stabilito che nel '600 gli antenati degli odierni pop-corn, ormai il più popolare degli snack in vendita al cinema, erano ostriche, granchi e frutta secca. Ai tempi di Shakespeare erano infatti questi i cibi consumati dal pubblico a teatro durante gli spettacoli. A scoprirlo sono stati gli archeologi britannici Julian Bowsher e Pat Miller che hanno pubblicato ieri per il Museum of London Archeology, un rapporto sui ritrovati biologici nel terreno attorno alla zona dove sorgeva il «Rose Theatre», storico teatro dei tempi di Shakespeare e Marlowe, sulla riva sud del Tamigi. Altri tempi, altre usanze, tanto che allora poiché alle donne era interdetto calcare il palcoscenico, i ruoli femminili erano ricoperti da adolescenti dal volto imberbe e dalla voce ancora squillante.
Al «Rose», teatro di perfetta forma rotonda, con tribunette che correvano tutt'intorno per ospitare gli spettatori più abbienti e semplici panche sulla terra in baso, per il popolo minuto, dunque il bardo di Stratford on Avon metteva in scena le sue opere. Mentre il pubblico sgranocchiava. Ostriche, cozze, granchio, ma anche pesche, fichi e prugne: secondo gli studiosi, dall'osservazione degli spuntini viene fuori una netta differenza di abitudini e costumi tra le diverse classi sociali. Se infatti in galleria, dove sedevano gli spettatori più ricchi, si sono ritrovati frutti di mare e frutta secca d'importazione, nella parte sottostante il palco, da dove i più poveri assistevano alle rappresentazioni, i resti fanno pensare a noccioline o noci.

Secondo lo studio, era uso comune a teatro anche fumare la pipa, abitudine appena importata dall'America insieme al tabacco.

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