Controcultura

Anche il «Futbol» da salotto sa andare in gol

Anche se la campagna acquisti è in pieno fermento e le squadre hanno già ripreso la preparazione, l'estate continua a essere la stagione più frustrante per i tifosi di calcio, in assoluta e pericolosa crisi di astinenza che le amichevoli non possono certo colmare. In attesa del 20 agosto, in pratica il nostro capodanno, ci si può consolare con un po' di pallone parlato, fra toni bassi, ironia, curiosità, aspettative e sogni. Si regge su questi concetti il programma di Andrea Scanzi, Futbol, in onda il martedì alle 23,10 su La7. Già il titolo ne suggerisce una visione sorianesca, tipica della cultura sudamericana che sembra celebrare più il fascino della sconfitta che l'apoteosi della vittoria. Proprio per questo la notizia clou dell'ultima puntata non era tanto la cifra record pagata dalla Juventus per il Pipita Higuain e la conseguente collera dei supporter napoletani che hanno ribattezzato il centravanti da 36 gol Core 'Ngrato 2, 40 anni dopo José Altafini. Scanzi ha portato i suoi ospiti - tra questi Enrico Bertolino e Peter Gomez - a discutere sulla situazione del calcio a Milano: per quanto tempo Roberto Mancini siederà ancora sulla panchina dell'Inter con la nuova proprietà che sembra volersene liberare? E il Milan passerà davvero ai cinesi, che ci stanno ancora pensando e ripensando? Nel frattempo la campagna acquisti delle due squadre langue, e tra gli opinionisti scorre un'aria di rassegnazione non comune ad agosto, mese in cui sono in molti a vincere il campionato, perché nella stagione 2016-2017 il titolo pare già assegnato in partenza.

Certo, da un consesso così impegnato e politicamente corretto non ci aspettavamo battute a doppio senso, con un filo di sessismo, nei confronti di Wanda Nara. La ragazza non sarà elegantissima né un esempio di sobrietà, eppure pare l'unica a poter duellare a colpi di milioni con il re del mercato Mino Raiola (a proposito, Paul Pogba dove giocherà tra qualche giorno?). Ai puristi del Futbol forse non piace, però Maurito Icardi si fida solo di lei. Il tono del programma è comunque leggero, ironico, con battute simpatiche e una buona conduzione. Il momento più riuscito è l'intervista testa a testa, una sorta di confessionale da 11 metri, con Scanzi alle prese con l'ospite della settimana. Ricco di spunti il duetto con Alberto Piccinini, che rivoluzionò i talk show sportivi inventandosi Controcampo, una trasmissione che fece la storia degli ascolti «doppiando» la vecchia Domenica Sportiva e che cambiò per sempre il linguaggio delle telecronache, asciugando lo stile, riducendo le parole, inventandosi termini quali «mucchio selvaggio», «ccezionale», «non va».

Piccinini ha rivelato che, nonostante le sue undici finali di Champions League, l'unica cosa che gli manca è commentare la Nazionale.

Non c'è niente da fare: i Martellini e i Caressa, che hanno avuto la buona sorte di gridare al cielo «Campioni del mondo!!!» sono, calcisticamente parlando, i più invidiati di tutti.

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