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Antognoni non vuol più andare allo stadio, e interviene il Consiglio comunale

«Non mi vogliono» ha detto lo storico capitano viola in un'intervista, annunciando la sua intenzione di girare alla larga dalla società.
E il presidente dell'assemblea
di Palazzo Vecchio ha fatto sapere che vuole
mediare fra l'ex numero 10 e i Della Valle,
per superare le incomprensioni.

Giancarlo Antognoni non vuol più metter piede allo stadio di Firenze per non incontrare i dirigenti della sua Fiorentina. «Non mi vogliono» ha detto ieri il campione del mondo dell'82, in un'intervista rilasciata al «Giornale della Toscana». E la polemica fra la società e lo storico capitano viola, in una città calcisticamente caldissima, è diventata immancabilmente un caso politico. Tanto che, per superare le tensioni tra il club e il suo simbolo, ora scende in campo anche il Consiglio comunale, con il presidente Eugenio Giani, neo-invitato permanente al cda della Fiorentina. Giani annuncia un'iniziativa di «mediazione» tra l'ex «numero 10» e i Della Valle. «Sono molto rattristato - dice Giani - nel vedere questa polemica tra il nuovo responsabile comunicazione della Fiorentina Gianfranco Teotino e Antognoni, creata alla luce di uno scambio di battute su Facebook. Uno dei primi obiettivi che già mi proponevo come invitato permanente al cda è quello di trovare il modo giusto per trovare un coinvolgimento e un rapporto con Antognoni».
Giani si dice sorpreso dalla polemica: «Negli ultimi tempi ho sentito parole di apprezzamento nei confronti di Antognoni sia da Andrea Della Valle sia dallo stesso Cognigni, che diventando presidente vuol dare il senso di un rapporto molto forte con la città. E per una Fiorentina vicina alla città il rapporto con Antognoni è imprescindibile. Mi faro carico - aggiunge Giani - di far svolgere un incontro tra di loro».

«Per me il valore di Giancarlo non è solo quello del calciatore - conclude - ma dell'uomo, sempre presente a ogni iniziativa sociale in cui gli sportivi si fanno interpreti della città, col suo volto sereno e buono ha sempre evitato le polemiche e ciò che divide, favorendo ciò che unisce nel nome di Firenze».

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