Roma

Appalti, si lavora all’intesa «dimenticata» da Veltroni

Applicare il protocollo sugli appalti pubblici dimenticato dalla giunta Veltroni. Quel protocollo d’intesa che lo scorso 28 settembre, subito dopo la presentazione in Campidoglio, l’ex assessore comunale alle Periferie e al Lavoro Dante Pomponi definì «un passo importante per costruire una cultura del lavoro centrata sulla sicurezza». Un documento che avrebbe dovuto rivoluzionare il sistema degli appalti assegnati dal Comune attraverso l’aumento dei controlli in materia di sicurezza e l’adozione del principio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, riducendo al minimo il ricorso al «massimo ribasso», cioè il criterio per cui ad aggiudicarsi la gara è la ditta che presenta il preventivo più basso, salvo poi raddoppiare spesso in corso d’opera costi e tempi di realizzazione. «D’ora in avanti - aggiungeva Veltroni - verranno premiate le imprese che presenteranno progetti di qualità e rispetteranno i tempi».
È passato quasi un anno da allora, eppure quel protocollo è rimasto interamente sulla carta. E così il neoassessore comunale alle Attività Produttive, Lavoro e Litorale, Davide Bordoni, ha avviato una serie di tavoli tecnici che entro la fine del 2008 trasformeranno i contenuti del documento in atti amministrativi. La prima riunione c’è stata mercoledì scorso presso il XIV Dipartimento (Sviluppo locale, formazione e lavoro) con la partecipazione dell’assessore ai Lavori Pubblici e alle Periferie, Fabrizio Ghera, il presidente della Commissione Consiliare Qualità e Sicurezza del Lavoro, Giorgio Stefano Masino e i rappresentanti di Federlazio, Confcooperative, Cna, Acer, Unione Industriali di Roma, Cgil, Cisl Uil e università di Tor Vergata, ovvero tutti i firmatari del Patto 2007. Un tavolo durante il quale si è fatto il punto sull’attività dell’Osservatorio comunale sull’Occupazione e le Condizioni di lavoro, l’organismo coordinato dal XIV Dipartimento che in questi mesi ha monitorato la situazione dei vari cantieri, riscontrando tra l’altro numerose irregolarità. Alla fine tutti concordi sull’urgenza di inaugurare un nuovo corso in materia di appalti (municipalizzate comprese) fondato su obiettivi riconoscibili: sicurezza (in primis), stimolando sia gli investimenti delle imprese sia degli standard occupazionali che valorizzino l’occupazione regolare e comprendano la clausola sociale per i lavoratori; congruità del prezzo pagato e rispetto di tempi e regole; limitazione del ricorso al «massimo ribasso»; rafforzamento della struttura dell’Osservatorio comunale nelle diverse fasi (monitoraggio e controllo, aggiudicazione ed esecuzione degli appalti); un sistema efficace di sanzioni per chi viola le regole o non rispetta i contratti.


Bordoni ha anche anticipato che a settembre si entrerà nella fase operativa avviando, tra le varie iniziative, anche l’iter per la modifica dei regolamenti comunali in materia di gare e l’uniformazione dei capitolati d’appalto «con l’obiettivo di essere pronti per l’inizio del 2009».

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