Apre l’Officina dei mestieri: un futuro per 700 giovani

Un'ex area comunale dismessa da 18mila metri quadrati ospiterà un centro di formazione professionale dove a 720 ragazzi sarà insegnato un mestiere. La nuova scuola sarà chiamata «L'Officina» e avrà sede in via Pompeo Leoni, in zona Ripamonti. Ieri l'inaugurazione, anche se già da un mese vi si svolgono le lezioni e l'intera ristrutturazione sarà ultimata entro la fine dell'anno. I corsi saranno rivolti a studenti tra il primo e il terzo anno delle superiori che, invece di frequentare i licei, intendono privilegiare un apprendimento pratico più in sintonia con le esigenze del mercato del lavoro. Anche se, dopo aver frequentato un quarto e quinto anno di studi, potranno comunque iscriversi all'università. A coordinare L'Officina sarà Galdus, centro di formazione professionale (Cfp) attivo da 20 anni. Con partner quali Compagnia delle opere, Unione artigiani, Cna e Confcommercio Milano. Il primo percorso di studi sarà per diventare ristoratori, lavorando in bar, panifici, pasticcerie o come cuochi. All'Officina si imparerà anche la professione di elettricista ed esperto di impianti elettronici, mentre per chi ha una predisposizione artistica sarà possibile imparare la lavorazione dei metalli e l'oreficeria. Infine l'ultimo indirizzo sarà per esperti di amministrazione e segreteria. Ma fatto ancora più importante, il nuovo Cfp formerà i futuri piccoli imprenditori e commercianti grazie a un laboratorio dedicato, chiamato Simulimpresa. I ragazzi potranno mettere in pratica la creazione di una nuova ditta, esercitandosi nelle campagne di vendita e di marketing dei loro prodotti.
E in via Leoni troverà spazio anche l'housing sociale, con 200 posti letto a prezzi calmierati per studenti iscritti al centro. Mentre oltre mille giovani saranno coinvolti in attività ludiche, ricreative e sportive rivolte all'intero quartiere. Come ha osservato il sindaco Letizia Moratti, intervenuta all'inaugurazione, «in Italia 300mila ragazzi non riescono a completare la scuola dell'obbligo. La formazione professionale è una risposta agli studenti che non si sentono stimolati dall'apprendimento sui libri. Si tratta di un pilastro del nostro sistema scolastico per costruire un futuro qualificato ed entrare in modo rapido nel mondo professionale. Sono troppi infatti i giovani laureati che formiamo senza offrire loro reali sbocchi lavorativi». Mentre per il governatore, Roberto Formigoni, «la nostra è un'epoca caratterizzata dalla capacità di alcuni ventenni di influire in modo straordinario sulla società con le loro invenzioni nel mondo delle telecomunicazioni come Google e Facebook. La Regione partecipa a questo progetto perché vuole dare sempre più valore a creatività, ingegno e talento dei ragazzi».
A sottolineare l'importanza di insegnare a scuola la dimensione pratica del lavoro è stato anche il presidente del nuovo Cfp, Massimo Ferlini, ricordando come «in questi capannoni, dove un tempo era situata la vecchia officina comunale, gli studenti avranno la possibilità di approfondire la manualità e la capacità di intervenire concretamente sulle cose. Le nuove norme, che attribuiscono alle imprese il ruolo di luogo di formazione dei giovani, sono per noi un motivo di sempre maggiore responsabilità». Oggi in Lombardia sono attive 776 sedi per l'istruzione professionale e in cinque anni il Pirellone ha investito un miliardo e 287 milioni di euro per l'educazione al lavoro.

Come ha rimarcato l'assessore regionale alla Formazione, Gianni Rossoni, «il nostro tasso di disoccupazione tra i 15 e i 24 anni è inferiore del 29% rispetto alla media italiana e del 20% rispetto a quella europea».

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