Roma

«Arancia meccanica»: ora è psicosi a Tor Vergata

Ancora paura a Tor Vergata. Ancora una coppia di fidanzati appartati in auto assalita in piena notte da uno spietato commando criminale. Massacrato a bastonate e rapinato lui, 35 anni, violentata lei, 28 anni. Un incubo consumato giovedì notte in un anfratto buio e isolato di via Nicolosi, non lontano da dove una settimana fa era stata sorpresa e aggredita un’altra coppietta. «Abbiamo il terrore di uscire da casa - dicono i residenti - ormai dopo cena scatta il coprifuoco». Prima la brutale aggressione a Tullio Ucci, 55 anni, finito in coma dopo essere stato malmenato a sangue e rapinato in mezzo alla strada; poi il blitz ai danni dei fidanzatini su viale Oxford, a due passi dal Policlinico universitario, quindi il raid all’interno dei corridoi dello stesso ospedale dove un’ausiliaria è stata rapinata di 300 euro sotto la minaccia dei taglierini. Per non parlare del colpo con sparatoria al «Caffè Evangelisti» di meno di due settimane fa. Infine l’ultimo agghiacciante episodio. Per tutti ormai è la «banda degli incappucciati», quattro balordi senza scrupoli, forse originari dell’Europa dell’Est che agiscono approfittando soprattutto dell’oscurità e dei grandi spazi desolati della periferia orientale cementificata per il Giubileo. Il modus operandi? Degno di «Arancia meccanica». Un clima da Far west, insomma, che ha fatto perdere la pazienza persino ai vertici del vicino polo sanitario, quasi una gigantesca cattedrale nel deserto: «Questi fatti - scriveva pochi giorni fa in una nota il professor Enrico Bollero, il direttore generale del Policlinico Tor Vergata - riportano all’attenzione delle istituzioni il problema della sicurezza nel presidio sanitario ma anche nelle aree circostanti». Ma di un posto di polizia all’interno del pronto soccorso, chiesto a gran voce e da tempo, neanche a parlarne. Ieri i carabinieri delle stazioni di Tor Bellamonaca e Giardinetti hanno messo le mani su due marocchini, sette romeni, tre ucraini e due topi d’auto romani per reati che vanno dal tentato furto, al furto, la rapina, le lesioni e spaccio di stupefacenti. Mentre si aspettano novità sul fronte della caccia al «branco» nella speranza che il telefono cellulare rubato alla ventottenne possa avere lasciato delle tracce utili agli inquirenti. «Il fatto - aggiungono i residenti - è che occorre che le forze dell’ordine siano messe in condizioni tutti i giorni di operare con uomini e mezzi sufficienti». Un dossier già inviato in Prefettura dal delegato per la sicurezza di Alleanza Nazionale in VIII municipio, Nando Vendetti, mette nero su bianco le carenze organizzative del distretto orientale: «Una decina di auto in tutto per pattugliare una zona enorme, comprensiva di Frascati e delle pendici dei Castelli Romani e nemmeno duecento uomini su cui contare. Come si può pensare che i cittadini possano essere sicuri?». Non solo. Da mesi il comitato di quartiere «Nuova Tor Vergata» denuncia scorribande notturne di bande giovanili ma anche la presenza di numerosi sbandati e barboni, molti dei quali stranieri, su strade e marciapiedi: «Sono perennemente ubriachi, spaccano le bottiglie, danneggiano le auto.

Noi - affermano - chiamiamo il 112 e il 113 ma, quasi sempre, le poche macchine che hanno in servizio finiscono per essere mandate su altre emergenze».

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