Controcorrente

Assicurazioni e fondi pensione per ridurre al minimo i rischi

Nel 2015 undici milioni di famiglie hanno accantonato denaro: per i figli, per paura della disoccupazione o in vista della vecchiaia

Il Censis lo chiama «cash cautelativo»: i soldi sotto il materasso sono un modo per tutelarsi dalle incertezze del futuro. Il patrimonio finanziario degli italiani è stimato a oltre 4mila miliardi di euro, secondo l'ultimo rapporto annuale dell'istituto presieduto da Giuseppe De Rita; tra il 2007 e il 2014 le famiglie hanno progressivamente spostato i loro investimenti finanziari verso impieghi prudenti. Il contante e i depositi bancari sono saliti dal 23,6 per cento al 30,9, le assicurazioni e i fondi pensione sono passati dal 14,8 al 20,9 e si sono accresciute anche le quote di fondi comuni (dal 9,1 al 10,9). Sono invece crollate le forme più speculative e rischiose: azioni e partecipazioni (dal 31,8 al 23,7 per cento) e le obbligazioni (dal 17,6 al 10,8).

Il contante si è incrementato particolarmente a cavallo tra il 2014 e 2015: biglietti, monete e depositi a vista sono aumentati di 45 miliardi di euro (+6,3 per cento). Ciò conferma la crescente tendenza a lasciare meno denaro alle banche. Gli impieghi preferiti sono assicurazioni, fondi pensione e fondi comuni di investimento. «L'orientamento sociale prevalente rileva il Censis - porta ancora a tenere fermi i soldi, possibilmente in contanti, pronti all'uso nel brevissimo periodo».

Nell'ultimo anno sono 10,7 milioni le famiglie che hanno risparmiato: di queste, 4,9 milioni a scopo puramente cautelativo, senza una motivazione precisa; 2,2 milioni di famiglie hanno destinato gli accantonamenti alla formazione futura dei figli; 1,9 milioni hanno preferito premunirsi per i bisogni della vecchiaia e 1,7 cautelarsi contro l'eventualità di perdere il lavoro.

L'istituto di ricerca sottolinea che 6,5 milioni di famiglie hanno tenuto fermi sul conto corrente bancario soldi che pure considerano potenzialmente investibili. Tre milioni di famiglie, invece, hanno scelto di ridurre i consumi per accumulare più risparmi mentre 1,4 milioni hanno venduto attività finanziarie o immobili per disporre di liquidità. Un'ulteriore riprova che il materasso e il fai-da-te stanno prendendo sempre più piede tra le famiglie italiane.

Quanto durerà questa tendenza? Per il Censis siamo a un bivio: o si affermano «i segnali di discontinuità verso un reale sviluppo» altrimenti proseguirà «l'attuale circuito vizioso fatto di soldi fermi, economia che non prende ritmo e bassissima inflazione». Per il momento non si vedono segnali di cambiamento. E comunque il primo obiettivo degli italiani resta la casa, come testimonia il «boom» di richieste di mutui e la ripresa delle compravendite di immobili a uso abitativo. «Ancora una volta è l'analisi del Censis - poche avventure, perché si torna a guardare al mattone e ci si posiziona su rendimenti e rischi molto bassi. È come se gli italiani sentissero di muoversi su un campo minato, avessero tracciato un itinerario ideale molto lungo per uscirne, ma per il momento non avessero voglia di sondare percorsi più veloci».

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