Roma

Astral, gli ultimi 30 «miracolati»

Prima dell’ultima curva, del cambio di guida, l’Astral potenzia il suo motore, si concede il lusso di gonfiare il suo già pingue organico. Oppure, più precisamente, «distribuisce favori prima che sia troppo tardi», come denuncia Francesco Aracri, responsabile del settore trasporti del Pdl nazionale. Già, perché la società della Regione che gestisce circa 1500 chilometri di rete viaria del Lazio, non è immune dal «vizietto» che sta contagiando tante agenzie laziali nel post-elezioni: assumere e promuovere il più possibile, prima che si insedi la nuova giunta. «Accanto all’incompetenza che ha caratterizzato la gestione dell’Astral in questi cinque anni - punta l’indice Aracri - ora offendono la decenza. Parliamo di un bando per più di 30 contratti a tempo indeterminato, il che è assurdo». O almeno troppo in anticipo sui tempi: la Provincia non ha ancora ceduto all’Astral il controllo delle strade di cui le figure in organico dovrebbero occuparsi.
«E dire - ricorda il deputato azzurro - che quando quest’agenzia fu istituita ci lavoravano cento persone e otto dirigenti. Cinque anni di centrosinistra hanno quasi raddoppiato gli impiegati, che oggi sono 177, e i dirigenti, 16. E c’è stata un’alluvione di addetti provenienti da Sezze, la città natale del presidente. Magari è stato solo un caso, magari no». Un incremento tanto corposo di lavoratori potrebbe quantomeno far sperare in un incremento del servizio reso. E invece - a detta di Aracri - la gestione fa acqua da tutte le parti. Sono stati prodotti due piani industriali triennali, onorati solo per il 30 per cento, cioè l’ordinaria amministrazione, la copertura del manto, bitumazione e simili. La parte restante, il 70 per cento, sarebbe rimasta inevasa.
«Questa società - prosegue Aracri - non è riuscita a pensare, progettare e finanziare nemmeno un’opera di medio-grande livello. Nemmeno la Sora-Frosinone può essere considerata un’eccezione, perché la decidemmo noi quando eravamo al governo con Storace». Di più: il secondo lotto di quest’opra vitale per la Ciociaria, dopo continui rinvii è stato inaugurato soltanto pochi giorni prima delle elezioni. E l’operazione, «un chiaro spot per mostrare alla gente e ai giornali quanto è stata brava la sinistra», si è rivelato un clamoroso boomerang: il giorno dopo è stata frettolosamente richiusa in alcuni tratti perché l’opera non era realmente completa.
A scorrere i nomi del fitto organico dell’Astral, inoltre, si rilegge lo stesso copione visto chissà quante volte altrove: parenti e amici, trombati illustri ripescati con una poltrona d’oro. «Ma qui - rimarca il responsabile trasporti del Pdl - è ancora peggio. Potrei fare senza problemi i nomi e i cognomi di “dirigenti-parenti” che sono andati in pensione con scivoli davvero ghiotti e, subito dopo, sono stati richiamati dall’ente per consulenze appetitose». Non solo. «Basta vedere - aggiunge Aracri - quello che hanno combinato con la pubblicità lungo la rete di loro competenza.

Come abbiamo visto sono quasi in 200 a lavorare per l’ente, eppure hanno reputato opportuno esternalizzare il servizio di raccolta delle inserzioni sulla cartellonistica. Già solo cancellando questi scempi, la nuova Giunta potrà dire di aver fatto giganteschi passi in avanti».

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