Attentati, così interviene la squadra dei ghisa

Il vice comandante: «Faremo esercitazioni a sorpresa». L’assessore Manca: «Vogliamo garantire serenità ai cittadini»

Chiara Campo

Il cellulare di servizio è acceso 24 ore su 24. In qualsiasi momento, devono presentarsi nel più breve tempo possibile in via Custodi 13, alla sede del Reparto radio mobile. Conoscono le procedure a memoria. Una volta lì: prelevare il borsone con tutto il materiale in dotazione personale, indossare la tuta bianca in Tyvek con le cuciture azzurre termosaldate e un paio di calzari, prendere la maschera pieno facciale con filtro e due paia di guanti di nitrile (meglio del lattice, sensibile a reazioni). Sigillare guanti e calzari con nastro adesivo, lasciando un lembo rigirato su se stesso per facilitare la rimozione quando sarà il momento di svestirsi. La cartina rivelatrice va applicata in una posizione ben visibile, sul braccio o sulla coscia, ad esempio. Colore rosso dice che è presente un agente chimico vescicante, giallo e verde corrisponde a due tipi diversi di nervini. Pronti a partire, tre su ogni auto. In bocca al lupo, se c’è tempo di scambiarselo.
I 45 nuovi «angeli» dei milanesi fanno parte della squadra Nbcr della polizia locale, hanno il compito di intervenire per emergenze che derivino da attacchi terroristici di tipo nucleare, batteriologico, chimico e radiologico. La loro missione è proteggere l’area «tiepida», o «gialla», quella, per intenderci, che è ancora a rischio perchè sta tra il luogo di un attentato (area «rossa») e la zona «fredda», dove non c’è più pericolo di contaminazione. Devono impedire a chiunque di entrare e controllare che nessuna persona che si sia trovata in contatto con un agente esca dal confine senza essere stato prima decontaminato da Croce Rossa o Asl. Nella zona «rossa», invece, può intervenire solo il nucleo speciale dei vigili del fuoco.
Prima di scendere dal mezzo, i ghisa dell’Nbcr indosseranno la maschera, verificandone la tenuta tappando con la mano il filtro, e un nuovo paio di guanti e sigilleranno col nastro adesivo anche il cappuccio intorno alla maschera. Può cominciare il controllo dell’area, le disposizioni operative precisano che «il divieto di ingresso e uscita è inderogabile, per il suo rispetto è consentito l’uso proporzionato della forza». Il collegamento tra i vigili avverrà via radio, con sistema Tetra, che garantisce le comunicazioni anche in galleria. Con cadenza di 30 minuti, gli ufficiali rinnoveranno le disposizioni.
Il commissario aggiunto Giorgio Colombo spiega che «il 10% dei ghisa ha fatto il servizio militare nel comando dei vigili del fuoco, il 50% è volontario della Croce Rossa: non è stato difficile trovare i 45 volontari Nbcr, anzi». Gli «angeli» sono sempre reperibili e non ricevono indennità. Non lo fanno per soldi, insomma, ma hanno a cuore la sicurezza dei cittadini. Nei prossimi giorni, anticipa il vicecomandante dei vigili, Emiliano Bezzon, «faremo un’esercitazione a sorpresa, per verificare i tempi di reazione della nostra squadra. Ma sarà a basso impatto visivo, i cittadini non se ne accorgeranno nemmeno, non vogliamo suscitare preoccupazioni».
«Non bisogna creare allarmismi nè aver paura - afferma l’assessore alla Sicurezza Guido Manca -.

L’ipotesi di un attentato non tradizionale è molto remota, ma ci siamo attrezzati per essere in grado di reagire nel malaugurato caso che questo avvenisse. L’attenzione molto alta delle istituzioni dovrebbe dare ai cittadini ancora maggior tranquillità».

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