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Allarme "formica di fuoco" in Italia, 88 nidi trovati in Sicilia

Al momento sono 88 i nidi di Solenopsis invicta in Sicilia. I ricercatori lanciano l'allarme invasione

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Non si ferma l'invasione di specie "aliene" in Italia. Dopo l'invasione dei granchi blu, delle chioccioline asiatiche e dei vari coleotteri che stanno danneggiando campi coltivati e vegetazione, arriva la notizia del ritrovamento di numerosi nidi di formica di fuoco in Sicilia.

La scoperta

A fare la scoperta è stato un team di ricercatori dell'Istituto spagnolo di Biologia evoluzionistica (Ibe), che ha operato con la collaborazione delle università di Parma e di Catania. La ricerca è poi stata pubblicata sulla rivista scientifica Current Biology (qui lo studio).

Secondo lo ricerca, la formica di fuoco si starebbe diffondendo in varie zone del mondo, e non avrebbe risparmiato neppure il nostro Paese. Ben 88 nidi, infatti, sono stati trovati in Sicilia, per la precisione a Siracusa. Si tratta del primo insediamento ufficiale in un paese europeo.

La formica di fuoco

Cosa sappiamo della formica di fuoco? Il suo nome scientifico è Solenopsis invicta, ma molti la conoscono come formica di fuoco o formica guerriera. Le denominazioni non sono state date a caso, dal momento che la puntura può essere molto dolorosa. Queste formiche, infatti, sono dotate di un pungiglione velenoso in grado di infliggere punture terribili. La vittima di puntura avverte un bruciore intenso, simile a quello provocato col contatto diretto di un fiammifero.

Quanto alle loro caratteristiche morfologiche, queste formiche sono riconoscibili dal loro colore bruno-rossastro. Sono di piccole dimensioni (2 mm ai 4 mm), anche se la regina può arrivare anche a 6 mm ai 8 mm.

Questa specie è originaria del Brasile, ma è in grado di diffondersi molto rapidamente, con serio rischio di intaccare l'ecosistema di molti paesi. Negli anni è risciuta a naturalizzarsi in Antigua e Barbuda, Australia, Bahamas, Isole Vergini britanniche, Isole Cayman, Cina, Hong Kong, Malaysia, Nuova Zelanda, Paraguay, Porto Rico, Singapore, Taiwan, Trinidad e Tobago, Turks e Caicos, Stati Uniti meridionali e Isole Vergini.

I rischi connessi alla diffusione

"I principali tipi di danni per l'uomo riguardano le apparecchiature elettriche e di comunicazione, e l'agricoltura", ha dichiarato ad Ansa Mattia Menchetti dell'Ibe, uno degli esperti alla guida della ricerca. La presenza della Solenopsis invicta "ha anche un importante impatto sugli ecosistemi naturali: è infatti un predatore generalista, e nei luoghi in cui si insedia causa la diminuzione della diversità di invertebrati e piccoli vertebrati. Inoltre grazie al veleno contenuto nel loro aculeo e alle colonie che possono raggiungere centinaia di migliaia di individui, possono avere un impatto anche su animali giovani, deboli, o malati".

La formica di fuoco in Italia

Nel nostro Paese, al momento, sono state identificate in Sicilia. Sono state alcune fotografie dei nidi a insospettire i ricercatori, che hanno subito raggiunto la zona. In un'area di circa 4,7 ettari, sono stato rinvenuti gli 88 nidi, abitati da formiche operaie. Gli abitanti della zona hanno riferito di strane punture dolorose già dal 2019, dunque l'insediamento risale a qualche anno fa.

Non sappiamo con precisione come abbiano fatto queste formiche ad arrivare in Italia. Secondo gli studiosi, è probabile che la loro provenienza siano gli Stati Uniti, oppure la Cina. Purtroppo le zone costiere sono un habitat ideale per loro. Nel nostro Paese sono state già attivate procedure di eradicazione e monitoraggio.

Tutti i cittadini sono invitati a inviare segnalazioni in caso di ritrovamento di un nido.

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