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Il bidello Magnotta e la lavatrice: lo scherzo telefonico più famoso di sempre

Negli anni Ottanta la burla rifilata al povero Mario divenne affare di stato: la organizzò un gruppo di studenti, che poi diffuse gli audio in tutta Italia registrandolo su musicassette

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Il bidello Magnotta e la lavatrice: lo scherzo telefonico più famoso di sempre

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Uno lavora come bidello nella provincia italiana anche per minimizzare i rischi. Diamine, che vuoi che succeda? Ore che si affastellano placide, magari qualche accenno di rissa in corridoio da sedare, la schiena che può dolere se ti chiedono di ramazzare eccessivamente, ma mica di più. E invece Mario Magnotta no. Lui appartiene ad una categoria per nulla in via d'estinzione, i guardiani vessati dalle tribali orde scolaresche, ma del patimento ingerito resta esemplare unico. Chissà quanto ci ha rimuginato sopra e quanto ancora ci pensa, dondolando sulla sedia su cui l'ha fatto appollaiare Fabrizio Frizzi, per addentrarsi in diretta su Rai 2 tra i cunicoli di una vicenda grottesca, animata da lavatrici da acquistare ed eruzioni livorose.

Riavvolgiamo per bene. Nel 1987 Magnotta vive a L'Aquila e lavora come bidello, appunto, all'Istituto Commerciale Luigi Rendina. Da un paio di anni le strade con sua moglie si sono divise e lei - forse per ritorsione o magari perché ne ha davvero diritto, non è dato appurarlo con certezza - s'è portata via la lavatrice di casa, un elettrodomestico marca San Giorgio, onestamente sul pezzo dal 1981. Sfogandosi a ricreazione sulle sue iatture, Mario attira presto l'attenzione di torme studentesche. Un paio di ragazzi in particolare, al secolo Antonello De Dominicis e Maurizio Videtta, prendono nota. La cosa sembra passare progressivamente in fanteria, derubricata a risibile lamento. I due però, va messo agli atti, hanno dei precedenti. Magnotta l'hanno preso di mira diverse volte. Adesso pregustano l'idea di uno scherzo da servire molto freddo.

Qualche tempo dopo, da ex allievi, telefonano a casa del bidello. Non una volta. Una caterva di volte. In ognuna delle chiamate, si fingono addetti della ditta San Giorgio, in un crescendo che diventa presto insopportabile. Dapprima uno passa a Magnotta il presunto direttore dell'azienda: "Salve caro signore, la chiamo per quell'abbonamento". Al bidello viene fatto intendere che il contratto sottoscritto per comprare la lavatrice prevede, suo malgrado, l'acquisto di una flotta di altri elettrodomestici. Lui si spazientisce il giusto e riaggancia, promettendo di lanciarsi nella difficile opera di riesumazione della fattura.

Seguono poi le telefonate di altri due personaggi sfoderati dalla fervida mente di De Dominicis e Videtta: il capo del personale Barzetti e l’impiegato Marzandelli. La situazione si fa sempre più intricata: Magnotta deve proprio saldare una nuova lavatrice e un nuovo frigo. E non è per nulla finita. Trilla ancora il telefono. Sopraggiunge la chiamata, disperata, di un fittizio grossista di Imperia. Dice che Magnotta gli ha fatto perdere l'esclusiva per la vendita degli elettrodomestici della ditta, col suo comportamento. Adesso il bidello è esasperato, ma fa sapere che non andrà a ritirare nessun nuovo elettrodomestico. Figurarsi se intende pagare altro.

Sale in cattedra, allora, il proprietario dell'immaginifico negozio Bontempo. Anche lui ha perso l'esclusiva. Magnotta non ne può più, ma cerca di tenere duro. Evita miracolosamente di sbracare e prega di non essere più contattato. A questo punto torna alla carica il finto direttore della ditta San Giorgio, che inizia a tartassare di nuovo Mario: "Deve rispondere. Deve venire in negozio. Deve pagare una lavatrice nuova. E un frigo. E...". Ora il bidello esplode, finalmente. Dapprima inizia a bestemmiare in dialetto. Poi si sgola, minacciando di chiamare il suo avvocato. Quindi maledice il giorno in cui ha acquistato quella lavatrice. Ma l'apice di quella debordante esasperazione è racchiuso nella coda: "Io vi metto una bomba se mi chiamate ancora. Veramente, io mi iscrivo ai terroristi".

Quando gli rivelano che è tutta una burla, Magnotta è già il bidello più famoso d'Italia. Anche se sono ancora gli anni Ottanta e internet è un miraggio, lo scherzo si diffonde in tutta Italia. I due autori, infatti, registrano tutte le telefonate e iniziano a duplicare una serie di musicassette con gli audio. Che, presto, vengono clonate a loro volta e coprono tutto il paese. Al punto che, Magnotta, riceve altre due telefonate altrettanto incredibili, ma reali. Prima lo invitano al Maurizio Costanzo Show per raccontare la sua penosa vicenda, quindi lo chiama Frizzi, per prendere parte a I Fatti Vostri, su Rai 2. Per tutti gli anni Novanta continuerà a fare il pieno d'ospitate in tv e, addirittura, serate in discoteca. Roba che lo elegge presto a icona pop nell'orizzonte italiano.

Su di lui incideranno canzoni e disegneranno fumetti. La sua casa, a L'Aquila, diventerà luogo di pellegrinaggio.

Che centrifuga, davvero, per uno che voleva soltanto fare il bidello.

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