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Edoardo Agnelli: il filosofo e l'umanista, erede scomodo al trono Fiat

Edoardo Agnelli è stato il primogenito di Gianni Agnelli, morto suicida a 46 anni. È stato un uomo legato alla filosofia e alla religione, lontano dal materialismo dell'alta finanza e del capitalismo

Edoardo Agnelli insieme al padre, Gianni Agnelli
Edoardo Agnelli insieme al padre, Gianni Agnelli

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Edoardo Agnelli: il filosofo e l'umanista, erede scomodo al trono Fiat

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L'unico figlio maschio dell'Avvocato, Gianni Agnelli, e della moglie Marella Caracciolo di Castagneto, l'erede al trono di un impero nato all'ombra della Fiat, il gigante d'acciaio dell'industria italiana a quattro ruote. Questo era Edoardo Agnelli, il rampollo di una delle famiglie più in vista di tutto lo Stivale, un uomo che nelle stelle avrebbe dovuto raccoglie il testimone di cotanto padre, ma che purtroppo interromperà la propria ascesa volontariamente, dopo un tuffo nel vuoto in una grigia e fredda giornata di novembre. Il suicidio di Edoardo, ha dato adito a dietrologie di ogni tipo, così come la sua vita "diversa" e chiacchierata fino all'ultimo istante. Un ragazzo che amava la sua famiglia e adorava il famoso padre, così diverso da lui, ma che aveva scelto per sé un sentiero differente dall'ordinario.

Un filosofo più che un uomo d'affari

Edoardo Agnelli nasce a New York il 9 giugno del 1954. Vive la sua infanzia tra Torino e gli Stati Uniti, dove intraprende studi umanistici, in particolare storia delle religioni, con laurea all'Università di Princeton. È un Agnelli atipico, cupo, tormentato e, all'apparenza, totalmente refrattario al mondo degli affari, della finanza e del capitalismo rampante. Più che del businessman, l'erede della dinastia Fiat, ha l'impronta del filosofo, tanto che focalizza le sue energie sulla ricerca inesausta dell'esistenza di Dio e sul rapporto che interocorre tra l'uomo e il divino.

Soffre interiormente per quello che tutti si aspettano da lui, somatizza silenziosamente il fatto che il padre non si fidi completamente della sua figura, inadeguata - sotto certi aspetti - a prendere il timone e le redini di un'azienda che è un traino per la nazione intera. Edoardo ama il bello e l'arte, predilige Roma a Torino. Inevitabile la frattura. In alcune lettere, il giovane Agnelli chiama il padre "Signor presidente della Fiat", auspicando un approccio diverso alla gestione dell'industria, meno materialista e più attenta ai risvolti umani.

I viaggi esotici, alla ricerca di un posto nel mondo

La voglia di spiritualità e il desiderio di scovare un posto nel mondo, conducono Edoardo Agnelli a vagare verso mete lontane, non solo geograficamente ma anche nei costumi, incontrando persone che difficilmente avrebbero potuto mischiarsi con un rampollo dell'alta finanza. Il figlio dell'Avvocato vola soprattutto verso l'India, dove instaura un rapporto personale con il Maestro Sathya Sai Baba, e l'Iran, che diverrà una terra a lui cara. A Teheran si avvicinerà persino all'Islam sciita, frequentando l'ayatollah Ali Khamenei, cosa che farà non poco rumore. Qualcuno dirà addiriturra che Edoardo avrebbe effettuato una conversione, professandosi musulmano. Una cosa mai confermata e sempre smentita.

Edoardo Agnelli
Edoardo Agnelli (a destra) mentre partecipa a una Jumuʿa dell'ayatollah Ali Khamenei a Teheran

Nel 1990, Edoardo Agnelli sale agli onori della cronaca per un fatto spiacevole. In uno dei suoi viaggi, questa volta in Kenya, viene arrestato per possesso di eroina. Il primogenito dell'Avvocato riesce comunque a venire assolto dalle autorità di Malindi, facendo ritorno a Torino molto provato e indebolito, con un'immagine devastata agli occhi del mondo.

Edoardo Agnelli e la sua amara fine

Edoardo, alto e dinoccolato, con la capigliatura riccia e il portamento regale, simile al padre, viene sopravanzato da Giovannino Agnelli, figlio di Umberto, come futuro numero uno della Fiat, quando l'Avvocato lascerà il testimone. Questo fatto segnerà un altro duro colpo nella vita di Edoardo, che scriverà una lettera di fuoco al cugino. I due, tuttavia, riescono a sancire un accordo, nel quale entrambi si impegneranno ad avere la massima solidarietà l'uno con l'altro. Purtroppo, anche Giovannino non riuscirà a divenire il leader del grande Gruppo, morendo prematuramente a causa di un cancro nel 1997, a soli 33 anni. Dopo la scomparsa di Giovannino, l'erede designato dell'impero diventa il 22enne, John Elkann, figlio di Margherita Agnelli. Appresa la notizia dai giornali, Edoardo si scaglia contro la scelta che si azzarda a definire "uno sbaglio e una caduta di stile".

La mattina del 15 novembre 2000, Edoardo Agnelli si alza di buona leva, prende la sua Fiat Croma e avverte le scorta che andrà a fare un giro a Superga. Partito da Villa Sole, l'ormai 46enne imbocca invece l'autostrada Torino-Savona e al km 44 e 800, in direzione Liguria, accosta la sua ammiraglia a bordo strada. Il motore resta acceso e il bagagliaio socchiuso,mentre a bordo ci sono ancora il suo bastone, come quello del padre, e la patente custodita nel cruscotto. Edoardo, amante del paracadutismo, si arrampica sul parapetto e si tuffa da settanta metri, in un volo liberatorio. L'ultimo gesto di una vita tormentata, che si interrompe violentemente. Al riconoscimento ci penserà proprio il padre, Gianni Agnelli, che rimarrà attonito e in silenzio per oltre mezz'ora. Viene sepolto al cimitero di famiglia di Villar Perosa, la piccola località ai piedi delle Alpi.

Una triste fine.

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