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Piattino a due euro, arriva la replica della titolare: "I piatti in più erano 4..."

Dopo la pubblicazione sui social dello scontrino "incriminato" da parte della giornalista Selvaggia Lucarelli, arriva la versione della titolare dell'osteria di Finale Ligure

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“Di piatti supplementari ne ho portati ben quattro”. Così Ida Germano, la 76 titolare dell'Osteria del Cavolo di Finale Ligure, si difende dopo la polemica scoppiata a causa dello scontrino fiscale pubblicato dalla giornalista Selvaggia Lucarelli sul proprio profilo Instagram. Nello specifico, nello scontrino compariva un supplemento di due euro per aver portato a tavola un “piattino condivisione”.

Il caos per il “piattino condivisione”

Nella giornata di ieri, Selvaggia Lucarelli ha pubblicato lo scontrino fiscale – datato al 23 luglio – e sui social è immediatamente scoppiata la polemica. Il motivo? Una famiglia, a pranzo nell’osteria di Finale ligure, ha dovuto pagare due euro in più per potere condividere con la figlia di appena tre anni (che aveva già mangiato) un po' di trofie al pesto. “Liguria. Un piatto di trofie al pesto 18 euro, la mamma chiede un piattino per farne assaggiare un po' anche alla bambina di tre anni che ha già mangiato. Sul conto le mettono due euro per il piattino. Tra l'altro avendole già messo in conto il coperto”, ha scritto la giornalista. L’indignazione del web è stata immediata e così, molti volti noti del mondo dello spettacolo (e non solo) hanno voluto esprimere la propria opinione. C’è chi ha addirittura inneggiato alla galera, come il ballerino e attore Gabriele Rossi e chi, invece – la pasticcera Sara Brancaccia - ha commentato: “È come quando chiedi un bicchier d'acqua dopo il caffè. Domandi per gentilezza 'quanto le devo?' e ti rispondono 'non importa'. Il mondo si divide in gente che non sa stare al mondo e poi tutti gli altri. Confido che siano di più questi ultimi". Insomma, una vera e propria baraonda.

La replica della proprietaria dell’osteria

Adesso, a distanza di qualche ora, è arrivata la replica della signora Germano, la proprietaria dell’osteria di Finale Ligure, che ha voluto dire la sua: "Quando il cliente entra in un locale accetta il menù, che viene esposto fuori. Nel caso specifico i clienti avevano preso un primo e un secondo in tre. Di piatti supplementari ne ho portati ben quattro, per questo ho fatto pagare due euro: voglio che i clienti sappiano che per noi quello è un lavoro in più", si è difesa così la signora Germano. Adesso, la 76enne minaccia anche di stare valutando eventuali azioni legali: "I dati sensibili presenti nello scontrino non dovevano essere pubblicati, c'erano il mio nome e cognome e il mio numero di cellulare. Vorrei venisse di persona a mangiare le mie trofie: si è lamentata del prezzo, ma sono realizzate con ingredienti di qualità. Mi spiace per la situazione ma avrei sofferto di più se avessero criticato il cibo". Poi, a proposito della scelta di addebitare quei due euro in più sullo scontrino la signora ha riferito: "Il lavoro va remunerato. Ho 76 anni e lavoro con passione, ma è giusto che io venga pagata per quello che faccio. Le parole dette sui social e le recensioni negative non mi preoccupano, sono fiera del mio lavoro. Nel corso del tempo ho avuto tante soddisfazioni. In queste ore ho ricevuto tantissime recensioni di solidarietà da amici, clienti e colleghi.

Ho ricevuto chiamate dalla Germania, dalla Svizzera e diversi legali si sono proposti di tutelarmi".

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