Attualità

"Circonvenzione di incapace". Condannato a 3 anni Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida

Adesso Piazzolla dovrà restituire agli eredi della diva oltre mezzo milione di euro

"Circonvenzione di incapace". Condannato a 3 anni Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida

Ascolta ora: ""Circonvenzione di incapace". Condannato a 3 anni Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida"

"Circonvenzione di incapace". Condannato a 3 anni Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida

00:00 / 00:00
100 %
Tabella dei contenuti

Andrea Piazzolla, l'ex factotum di Gina Lollobrigida, è stato condannato a tre anni di carcere oltre al risarcimento delle parti civili. Il presidente della VIII sezione penale del tribunale di Roma ha stabilito che c'è stata circonvenzione di incapace ai danni della diva e che Piazzolla ha approfittato “dell'indebolimento della corretta percezione della realtà e della vulnerabilità" dell'attrice nei dieci anni in cui è stato il suo braccio destro.

Le accuse nel processo

A portare Andrea Piazzolla in tribunale era stato il figlio di Gina Lollobrigida, Andrea Milko Skofic, che accusava l'uomo di essersi approfittato della madre per il proprio tornaconto personale, sottraendole beni e soldi per svariati milioni. Per i legali di Skofic, l'attrice era stata defraudata di tutto il suo patrimonio e per farlo Piazzolla l'aveva isolata dalla sua famiglia e dai suoi affetti più cari. Piazzolla, assistito dall'avvocato Filippo Morlacchi, si era detto innocente e colpevole solo di essersi preso cura della Lollobrigida, quando nessuno voleva farlo e di avere accettato legalmente i regali, che l'attrice gli aveva fatto negli anni. "Non ho mai pensato neanche lontanamente di manipolare Gina ma anche se avessi voluto sarebbe stato impossibile: era la persona più autonoma e indipendente che io abbia mai conosciuto", aveva detto di recente in un'intervista al Corriere.

La sentenza e la condanna

Finito a processo con l'accusa di circonvenzione di incapace e sottrazione di beni, Andrea Piazzolla rischiava fino a otto anni di carcere. Questa era stata la richiesta avanzata dalla procura di Roma nel corso dell'ultimo dibattimento. La sentenza è arrivata questa mattina nel tribunale di Roma e il giudice ha condannato l'ex factotum di Gina Lollobrigida a tre anni di reclusione oltre a un risarcimento cospicuo. Piazzolla dovrà dare circa mezzo milione di euro agli eredi in attesa di discutere la vicenda in sede civile. Il tribunale ha inoltre disposto il dissequestro della villa sull'Appia antica a favore degli eredi della Lollobrigida e l'ex factotum della Lollo è atteso al banco degli imputati in altri procedimenti.

Le parole di Skofic e il silenzio di Piazzolla

Mentre Andrea Piazzolla ha scelto di rimanere in silenzio, il figlio della Bersagliera, Milko Skofic, si è detto sollevato dall'esito del processo. Rimane, però, l'amaro in bocca per quanto vissuto dalla madre e dalla famiglia negli ultimi dieci anni. "Questa sentenza mette le cose in equilibrio, ma tutto ciò non doveva succedere. È una considerazione dal punto di vista umano”, ha dichiarato a Repubblica Milko Skofic, concludendo: "Un rimpianto? Il tempo perso con il processo che mi ha impedito di stare vicino a mia madre quanto avrei voluto e anche gli anni persi da lei".

"Mi aspettavo questa sentenza"

A mente fredda, metabolizzata l'esito positivo del processo, Milko Skofic ha rilasciato una breve intervista a Bruno Vespa nel programma Cinque Minuti. "Le prove erano troppo pesanti e concrete, mi aspettavo una sentenza di questo genere", ha detto il figlio della Lollobrigida, svelando di avere più volto parlato con Piazzola, prima di fargli causa, nel tentativo di allontanarlo da casa e da sua madre. "Più che altro io volevo parlare con mia madre ma ci sono riuscito poco, perché o chiamavo e c'era lui e mia madre parlava in vivavoce, o rispondeva lui", ha fatto sapere Skofic, che nonostante la lontanzanza forzata dalla figura materna, sente di essere stato un buon figlio: "Il problema è che sono stato buttato fuori, non mi è stato permesso di entrare nella casa e vedere mia madre. Ma prima di quello stavo spesso con lei, abitavamo vicini". Averle imposto un amministratore di sostegno avrebbe peggiorato il rapporto con la madre, ma Skofic ha confessato: "In realtà io volevo solo che qualcuno controllasse le spese di Piazzolla". Nell'uomo è ancora vivido il ricordo degli ultimi giorni della diva in ospedale, quando disse a lui e al nipote: "Ho sbagliato tutto".

Ma a consolarlo ci sono i ricordi, tanti, di una donna che prima di essere Gina Lollobrigida era una madre.

Commenti