Le parole più belle

Israele, serve memoria, Saviano che se ne va. Le parole della settimana

Israele: oggi più che mai serve memoria, la Giornata della salute mentale, Ronaldo a frustate in Iran, un Nobel femminista, Saviano se ne va. Le parole della settimana

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Proviamo a dare un po' di sapore poetico ai numeri che decretano il successo delle notizie sul web, di seguito alcuni dei fatti più cliccati della settimana rivisitati e corretti

Israele: oggi più che mai serve memoria

Sarebbe così bello sognare la pace, ma ora c'è l'aria truce della guerra e non c'è una guerra fra Hamas e Israele, c'è una guerra fra angeli e demoni. Entrambi albergano in ogni schieramento, entrambi albergano in ciascuno di noi, ma la quantità di barbarie demoniaca che Hamas ha incarnato in questi giorni rende chiunque oggi sostenga questa organizzazione terroristica nelle piazze o sui social un sostenitore delle forze demoniache. Non si cancella il sangue dei bambini decapitati, né si recupera la dignità di corpi stuprati, esposti e bruciati, chi ha memoria sa già come questa storia va a finire, ogni giorno sia giorno della memoria.

Giornata della salute mentale

E invece abbiamo celebrato la giornata della salute mentale e va bene, serve tanta salute mentale a questa società impazzita, schizofrenicamente in continua tensione fra poli che si fanno sempre più opposti, tutto si divide in bianco e nero, ma questo non restituisce la complessità del reale e quindi non capiamo più chi siamo, dove siamo, perché accadono le cose e quindi c'è sempre più malessere, eppure basterebbero le sfumature dell'arte e della poesia per ridare al mondo i colori che merita. E il suo benessere mentale.

Ronaldo a frustate in Iran

Come altrimenti si potrebbe spiegare, se non come mancanza di salute mentale, la notizia che è circolata in queste ore, ossia che Ronaldo rischia cento frustate in Iran semplicemente perché ha abbracciato un'artista donna? Poco importa il fatto che questa ragazza ha il corpo paralizzato all'85%, tanto che deve dipingere con i piedi, ma in Iran questo gesto è equiparato all'adulterio. Eccola qua una cupa follia, un estremo della schizofrenia del mondo contemporaneo.

Un Nobel femminista

Ma basta varcare le soglie dell'Occidente per ritrovarsi ogni giorno con l'altro estremo della schizofrenia umana contemporanea, ossia la deriva totalitaria del femminismo, che finisce per occupare ogni anfratto della società. Questa settimana c'è il caso del premio Nobel per l'economia, vinto da Claudia Goldin – complimenti a lei, per carità – per gli studi sul gender-gap, ossia sulla differenza salariale fra uomini e donne. Con tutti i temi centrali nello studio dell'economia guardacaso si è scelto proprio questo. Oggi tira quest'aria e qualunque cosa diventi bocca dell'ideologia dominante viene incoronato d'alloro. E questo non è sano.

Saviano se ne va?

Dulcis in fundo, in questa rassegna non poteva mancare Roberto Saviano, che sbraita parole come “paese autoritario” e minaccia di trasferirsi all'estero perché un giudice lo ha condannato (a mille euro di multa...) per aver definito la Meloni e Salvini “bastardi”.

Semina odio e attacca pretendendo che gli attaccati non reagiscano altrimenti sono regimi autoritari, ma ora dice che se ne andrà, magari a Gaza, magari sostenendo poi di essere stato cacciato e silenziato e invece è ancora lì a pontificare. Ma la vera domanda è: se proprio dovesse andarsene, a chi è esattamente che importerebbe qualcosa?

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