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L'uomo di Fener che da trent'anni saluta gli automobilisti

Da trent'anni sale su un muretto lungo la regionale Feltrina per salutare gli automobilisti. Street View lo premia facendolo diventare una delle curiosità di Google Maps

L'uomo di Fener che da trent'anni saluta gli automobilisti

Sono trent'anni che ogni giorno Christian, ora per tutti L'uomo di Fener, sale su un muretto che delimita la strada regionale 328, la Feltrina, che corre fra le province di Belluno e Treviso e attraversa appunto Fener, frazione di Alano di Piave. Ora Google lo ha fatto diventare un "monumento vivente". Aveva solo 14 anni, quando è salito per la prima volta sopra a quello che ora è diventato il suo posto del cuore. Giorno dopo giorno, gli automobilisti e i camionisti che passavano di lì, hanno iniziato ad affezionarsi a quella figura che gentilmente li salutava, ricambiando prima stupiti, e poi come fosse un appuntamento immancabile, quel ragazzo sorridente.

Il "monumento vivente"

È una vera e proprioa missione quella di Christian. Tanto che quando due anni fa, per una frana, il muretto è crollato, ha seguito giorno per giorno i lavori, fino a che non è tornato a compiere nuovamente la sua abituale e curiosa passeggiata. Proprio per questo rituale, gli operatori di Street View, hanno deciso di premiarlo, facendolo diventare un monumeno umano, appunto L’uomo di Fener. "Ha sempre amato i motori, legge tutte le riviste specializzate e indovina dal rombo quale auto sta arrivando", spiega la sorella Vania.

Ma non solo, grazie a questa sua passione, è in grado di riconoscere marche e modelli di tutti i mezzi che transitano lungo la Feltrina. Riesce a registrare ogni più piccolo dettaglio, e conosce perfettamente le abitudini dei pendolari. Sa sempre quando i proprietari cambiano macchina o motrice del camion, quando i lavoratori sono in ritardo o in anticipo, e perfino quando gli automobilisti sono di cattivo umore. Anche il sindaco di Alano, Amalia Serenella Bogana, racconta che: "Il parapetto è il suo ufficio".

La sua figura è diventata un sorta di amuleto per tutti gli automobilisti: "Rispondere al saluto dell’uomo di Fener è buona educazione e non farlo porta sfortuna", si legge, ma c'è anche chi si preoccupa quando non lo vede per qualche giorno nel suo posto privilegiato di osservazione: "Quando passi e non c’è ti manca qualcosa", oppure: "Oggi non l'ho visto, spero stia bene e di vederlo ancora in futuro". A volte non ricambiare il suo saluto, significa anche rischiare un gestaccio da parte del ragazzo, ma succede raramente e le recensioni per lui su Google, sono tutte a "cinque stelle".

Le altre "stranezze" di Google Maps

Non soltanto L'uomo di Fener, sono talmente tante le segnalazioni curiose di Google Maps, che ne esiste una vera e propria classifica. Si va dai ragazzi di Tokio che eseguono un flash mob indossando una maschera con la testa di piccione, alla commovente storia di Anguria, una cagnolina randagia che vive in una cuccia di cartone lungo Amagleba, una strada del centro storico di Tblisi, capitale della Georgia. Questa ha talmente intenerito gli abitanti che hanno inviato le sue coordinate a Google Maps facendola diventare un "monumento storico". Sulla sua cuccia c'è un cartello con una scritta: "Cane randagio ma inoffensivo".

E ancora l'immagine del Guardiano delle Badlans, il Cerchio nel deserto, il Lago a forma di essere umano, o la Città degli spaventapasseri. Ci sono poi luoghi che non esistono più ma che hanno suscitato grande interesse per anni, come Il Coniglio rosa gigante di Prato Nevoso in Italia, realizzato da un gruppo di artisti viennesi. Era lungo più di 70 metri e si chiamava Hare. Col passare degli anni si è decomposto fino ad essere rimosso del tutto. Oppure la Scritta Hamad visibile dallo spazio: uno sceicco membro della famiglia regnante di Abu Dhabi aveva fatto scrivere il suo nome sulla superficie sabbiosa di Futaisi Island, un'isola del Golfo Persico di cui lui stesso è proprietario.

Ovviamente ora non esiste più.

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