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Nessuno vuole più gli Nft: invendute otto opere su dieci

Aste digitali deserte: chi investe chiede opere di qualità più alta

Nessuno vuole più gli Nft: invendute otto opere su dieci

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Nessuno vuole più gli Nft: invendute otto opere su dieci

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Ma non dovevano essere l'oro del futuro? E invece gli Nft sono già al collasso. Fine della bolla speculativa. Comprensibile per chi (banalmente) preferisce ancora appendere un quadro a una parete anzichè averne uno digitale, meno per chi sul business delle opere impalpabili ha fatto i soldi (o ha provato a farli). C'è chi si è svenato per acquistare creazioni di dubbio gusto e collezioni di scimmiette (nella foto), chi le ha utilizzare semplicemente come veicolo per investire soldi. Ma dopo il boom iniziale, qualcosa sta cambiando.

Sicuramente è finita l'era del «liberi tutti» e inizia una seconda fase delle aste digitali, magari un pelo più raffinata. Il mercato del Metaverso ha visto scendere le transazioni del 97% nell'ultimo biennio, secondo gli analisti di Dappgambl: il 79% di tutte le collezioni ad oggi disponibili resta invenduto, con 23 milioni di persone, circa il 95% di tutti coloro che hanno acquistato almeno un file, che si ritrovano con un investimento senza alcun valore. Gli Nft, basati su tecnologia blockchain, che sfrutta la potenza dei computer per creare lunghe catene numeriche che danno vita ai certificati, hanno causato emissioni pari a 16 milioni di tonnellate di carbonio, l'equivalente della produzione annua di 2.048 case. «Ciò evidenzia la natura incredibilmente ad alto rischio del mercato Nft e - sottolineano da Dappgambl - la necessità di un'attenta analisi prima di effettuare qualsiasi acquisto, soprattutto quelli più costosi».

Nel 2021, il settore aveva raggiunto il valore record di 2,8 miliardi di dollari di scambi solo in agosto. La media è ora di 80 milioni di dollari alla settimana, il 3% rispetto a due anni fa. «Questa realtà dovrebbe servire da freno all'euforia che ha spesso circondato il mondo degli Nft. Tra storie di opere d'arte digitali vendute per milioni e successi improvvisi, è facile trascurare il fatto che il mercato è pieno di insidie e potenziali perdite». Il report di Dappgambl ha analizzato 73.257 collezioni di Nft presenti sulle piattaforme Nft Scan e CoinMarketCap. Emerge un significativo squilibrio tra la creazione di nuovi token non fungibili e la domanda effettiva da parte dei consumatori. Questo surplus di offerta porta i potenziali investitori a diventare più esigenti, valutando attentamente lo stile e il valore degli Nft prima di effettuare un acquisto. «Sebbene la tecnologia abbia introdotto un nuovo modello per la proprietà e la monetizzazione delle risorse digitali, quello degli Nft resta un mercato altamente speculativo e volatile.

Pertanto, sia i creatori che gli investitori dovrebbero avvicinarsi con cautela, con una strategia chiara e una comprensione approfondita dei rischi connessi» concludono gli esperti.

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