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"Non era importante la sua notorietà". Lucarelli torna sul caso Pedretti

L'editorialista del Fatto Quotidiano, come era già successo nella stessa giornata al suo compagno Lorenzo Biagiarelli, commenta per la prima volta in video le accuse rivolte alla coppia per la tragedia avvenuta un mese fa a Sant'Angelo Lodigiano

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Anche Selvaggia Lucarelli interviene per la prima in televisione dopo il caso mediatico esploso a seguito del suicidio di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant'Angelo Lodigiano la cui risposta a una recensione omofoba e abilista (molto probabilmente falsa) sui social era diventata nota anche a un pubblico più ampio. Dopo il lungo video di spiegazione pubblicato su Instagram questa mattina da Lorenzo Biagiarelli - ospite poi in serata di Bianca Berlinguer a "Prima di domani", su Rete4 - in prime time, su La7, è toccato anche alla stessa editorialista de Il Fatto Quotidiano esprimere sul piccolo schermo il proprio parere un po' più a freddo sulla vicenda a un mese di distanza da quella tragedia per la quale la coppia è stata ampiamente criticata e attaccata.

Lucarelli viene sollecitata sul tema da Corrado Formigli durante l'ultima puntata di "Piazzapulita" e, innanzitutto, desidera precisare che non bisognerebbe stabilire il nesso causale tra il suicidio e il debunking di Biagiarelli. Poi afferma: "Il nostro obiettivo non era la ristoratrice, ma smontare una notizia che era stata raccontata male e con all'interno un sacco di falsità". Ecco perché in questa circostanza, secondo l'opinionista, "non ha importanza la notorietà del protagonista di questa notizia, ma quanto questa notizia abbia avuto diffusione, che in questo caso è stata grandissima". Da questo punto di vista Lucarelli, pur rimarcando il massimo principio di precauzione, ritiene quindi che "non ci si possa porre sempre il problema di quanto debole o sconosciuta sia la controparte". Questo perché è da evitare la banalizzazione secondo la quale "persone che hanno una grande popolarità abbiano sempre invece la struttura psicologica per sopportare tutto".

Formigli le fa però notare che, tendenzialmente, i vip sono più abituati a queste inchieste perché sono più esposti, aggiungendo: "Ci sono persone che non reggono la pressione mediatica che si crea attorno a loro e che richiedono più attenzione da parte nostra che abbiamo a disposizione dei bazooka mediatici - sostiene il giornalista fiorentino -. E questo accade di più alle persone meno note rispetto a quelle note, anche se non sempre. Noi siamo più abituati agli attacchi. Probabilmente anche tu sei rimasta più scoinvolta dagli attacchi che hai ricevuto via social quando eri più giovane, poi ti sei più vaccinata".

Ecco quindi che la giurata di "Ballando con le Stelle" replica a stretto giro: "Sì, ma questo è un princicipio di precauzione che dovremmo avere tutti", citando l'esempio del vigile di Sanremo che andava a timbrare il cartellino in mutande e poi assolto dopo otto anni con formula piena dalle accuse di falso e truffa: "Anche lui era una persona comune, ma i giornali lo hanno massacrato, diffondendo quei video, e lui perse il lavoro. Ma là si fece processo al sistema come entità astratta, perché tutta la stampa ne fece carne da macello. Ma siccome invece io ho un nome e un cognome molto noti nel giornalismo e i miei social hanno una platea molto vasta, allora qualsiasi cosa succede sono io che sono cattiva - conclude Selvaggia Lucarelli -.

E allora sono cattivi anche tutti gli altri".

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